In tempi incerti le aziende della moda devono avere coraggio: le strategie per fronteggiare le sfide
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Il numero di giri di poltrona nell'ultimo anno è stato importante. Difficile trovare una griffe che non abbia cambiato ceo o direttore creativo negli ultimi 12 mesi. Tempi instabili, bisogno di spingere sulle vendite, target di clienti sempre più esigenti, una nuova normativa europea che impone drastici cambiamenti: queste le sfide che i leader della moda devono affrontare.
Ma come? Con coraggio, sicuramente. Facile a dirsi ma più difficile da mettere in pratica. In primo luogo, infatti, come confessava don Abbondio di fronte al cardinale Federico Borromeo "il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”.
Quindi occorre esserne forniti alla nascita e assicurarsi che l'amministratore delegato ne sia ben provvisto per intraprendere azioni audaci e rischiose per raggiungere l'obiettivo prefissato.
In un momento in cui il 76% delle aziende dell'S&P 500 cita l'“incertezza” nelle proprie previsioni sugli utili ci sono delle strategie che i leader possono imparare e mettere in pratica per diventare più coraggiosi.
Creare una narrazione positiva
Creare una narrazione positiva, scrive Ranjay Gulati sull'Harvard business review, ha un'enorme influenza sul senso di identità, sulla comprensione del mondo in generale e sulla capacità di comportarsi con coraggio. Una tattica consiste nell'identificare e mitigare le sfide e le minacce che si devono affrontare. Il punto non è ridurre il rischio a zero, ma cambiare il modo in cui si percepisce l'ignoto in modo che diventi meno scoraggiante e ci si senta più sicuri. Ranjay Gulati è professore di Economia aziendale alla Harvard business school.
Larry Fink, cofondatore della società di gestione patrimoniale BlackRock, ha costruito tutta la sua carriera e la sua attività intorno a questo approccio, spiega Gulati. Ha incaricato il suo primo dipendente, Charlie Hallac, di sviluppare una piattaforma completa di valutazione del rischio, successivamente denominata Aladdin, che da allora è diventata il punto di riferimento tra i professionisti della finanza. Ma anche in assenza di strumenti così sofisticati, leader come Fink cercano ossessivamente segnali nel rumore di fondo attorno ai quali poter costruire una storia positiva che ispiri all'azione. Un'altra tattica consiste nel riformulare il lavoro, comprese le decisioni o le azioni rischiose che si potrebbero intraprendere. Gli studiosi hanno scoperto che quando le persone sono ispirate dai propri principi morali ad agire con coraggio, provano un maggiore senso di sicurezza.
Molti leader attingono anche alla loro fede in un potere superiore per trovare il coraggio in circostanze difficili. Alcuni disprezzano questo modo di pensare definendolo magico o irrazionale, ma i ricercatori tendono a considerarlo adattivo, un modo importante per affrontare le difficoltà. La seconda strategia consiste nel coltivare la fiducia in se stessi. Per essere sicuri di sé in qualsiasi ruolo, è necessario studiare e applicare le migliori pratiche fino a quando non diventano una seconda natura, consentendo di dare il meglio anche sotto pressione e in mezzo ai cambiamenti. Nel settore delle vendite, ciò potrebbe significare sapere come presentare i prodotti ai clienti, coltivare le relazioni e concludere gli affari; nel settore tecnologico, avere una profonda conoscenza sia dell'ingegneria che della progettazione dei prodotti; nel settore delle risorse umane, studiare psicologia e sviluppare un manuale per gestire con sensibilità qualsiasi tipo di emergenza dei dipendenti.
Procedere a piccoli passi
Per Gulati, inoltre, procedere a piccoli passi è la chiave. "I leader e le organizzazioni che ho studiato hanno compiuto piccoli passi in contesti poco chiari prima di fare grandi salti, mettendo in atto una strategia che Karl Weick chiama “sensemaking” (creazione di senso). Compiere piccole mosse come queste aiuta ad acquisire gradualmente maggiore chiarezza sulla propria situazione. Si abbandona la necessità di un piano perfetto e ci si apre alle possibilità, confidando che il percorso emergerà man mano che si procede", dice Gulati, svelando la terza strategia.
Il coraggio è uno sport di squadra
Trova una connessione. Per l'esperta, infatti, il coraggio è uno sport di squadra e dietro ogni leader coraggioso c'è solitamente un gruppo di sostenitori meno visibili, ma estremamente importanti, oltre a una serie di critici costruttivi, tra cui dipendenti e clienti. Rivolgersi agli alleati per ricevere sostegno emotivo è, quindi, una mossa auspicabile.
Infine, mantenere la calma è la modalità giusta.
Gli psicologi hanno analizzato attentamente la “regolazione emotiva”, ovvero la capacità di influenzare i propri sentimenti e le proprie esperienze, in particolare nei momenti in cui scatta la risposta “congelati, fuggi o combatti”. "Alcune mosse specifiche possono aiutarti a smorzare o attenuare la paura, a farla passare più rapidamente o a cambiare il modo in cui la vivi e la esprimi", scrive Gulati sull'Harvard business review.
I leader coraggiosi fanno affidamento su piccoli rituali fisici o mentali
Prendiersi cura di se stessi è fondamentale, esorta l'esperta. "Per prendere decisioni giuste in tempi difficili, i leader hanno bisogno di dormire, nutrirsi e idratarsi adeguatamente. Non puoi pensare chiaramente se sei esausto. Come ha recentemente affermato Nair, i cui primi tre anni in Chanel sono stati caratterizzati da coraggiose scommesse sulla sostenibilità e la filantropia: "investi nel tuo benessere fisico e mentale. Devi indossare la maschera dell'ossigeno per avere l'energia necessaria a svolgere tutti i ruoli che ricopri". Un modo collaudato per ridurre l'ansia in situazioni di incertezza è cercare conforto in ciò che è familiare e prevedibile. "I leader coraggiosi fanno affidamento su piccoli rituali fisici o mentali, significativi a livello personale, per ritrovare il proprio equilibrio". Alcuni imprenditori, più banalmente, indossano un maglione portafortuna o recitano un certo mantra prima di ogni presentazione a investitori o clienti.