Incertezza sulla legge anti-greenwashing: le organizzazioni reagiscono
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La proposta di legge per la Direttiva sulle Affermazioni verdi (Green Claims) verrà ritirata o no? Negli ultimi giorni si è creata incertezza e confusione in merito all'effettiva entrata in vigore della legge anti-greenwashing della Commissione europea. Alcune organizzazioni hanno già reagito, chiedendo chiarezza e un intervento rapido.
L'organizzazione tessile europea Euratex ha commentato: "Euratex accoglie con favore l'impegno della Commissione a ridurre gli oneri amministrativi, soprattutto per le piccole imprese. Allo stesso tempo, le nostre aziende hanno bisogno di un quadro stabile e prevedibile a livello comunitario. L'annuncio di venerdì sulla Direttiva sulle Affermazioni Verdi crea incertezza; chiediamo un'indicazione rapida e chiara dei prossimi passi". L'organizzazione sottolinea la necessità di un percorso chiaro e stabile da seguire. «Non c'è spazio per l'improvvisazione quando si tratta di regolamentazione e conformità.
In una lettera, il Beuc (Organizzazione Europea dei Consumatori) esorta la Commissione europea a non abrogare la Direttiva sulle Affermazioni verdi. L'organizzazione afferma che la legge è necessaria per promuovere la fiducia e la trasparenza nel mercato europeo. Il Beuc sottolinea inoltre che l'attuazione della legge è in corso da anni. "Il ritiro della legge vanifica anni di progressi, il che potrebbe danneggiare la fiducia dei consumatori e la posizione di leadership dell'Europa in materia di sostenibilità".
Diverse Ong hanno reagito con una dichiarazione congiunta: "non abrogate la Direttiva sulle Affermazioni verdi». Le Ong in questione sono Ecos, ClientEarth, Carbon Market Watch e l'Ufficio Europeo per l'ambiente. "Il greenwashing continuerà se non si raggiungerà un accordo ambizioso". Le Ong affermano che il ritiro della legge è molto insolito e contrario alla normale procedura legislativa.
"La Direttiva sulle Affermazioni verdi dovrebbe fare chiarezza per i consumatori e le aziende, ma invece la Commissione europea e alcuni membri del Parlamento europeo hanno seminato confusione", ha dichiarato un portavoce delle Ong nella dichiarazione. "I responsabili politici devono rispettare il processo legislativo, cercare una soluzione insieme ai negoziatori e sbloccare questa legge cruciale. Ogni giorno senza questa direttiva arreca ulteriori danni ai cittadini dell'Ue, all'ambiente e al mercato interno, con i consumatori e le aziende alla deriva in un mare di greenwashing mentre i responsabili politici litigano sulla scialuppa di salvataggio".
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