Inflazione: a maggio primo segno negativo dal 2016
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Come annunciato questa mattina dall'Istat nel mese di maggio, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato una diminuzione dello 0,2 per cento sia su base mensile sia su base annua (ad aprile la variazione tendenziale era nulla); la stima preliminare era -0,1 per cento.
La flessione tendenziale dell’indice generale è imputabile prevalentemente, spiega l'Istat, alla marcata dinamica dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che accentuano il loro calo (da -7,6 per cento a -12,2 per cento).
L’inflazione acquisita nel 2020 è stata pari a -0,1 per cento per l’indice generale
L'inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici rimangono stabili rispettivamente a +0,8 per cento e a +1,0 per cento.
Anche la flessione congiunturale dell’indice generale è dovuta per lo più alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,2 per cento), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (+1,2 per cento).
L’inflazione acquisita nel 2020 è stata pari a -0,1 per cento per l’indice generale e a +0,6 per cento per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno rallentato lievemente da +2,5 per cento a +2,4 per cento, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla (da +0,8 per cento di aprile).
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) è diminuito dello 0,3 per cento sia su base mensile sia su base annua (da +0,1 per cento del mese precedente); la stima preliminare era -0,2 per cento.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, ha registrato una diminuzione dello 0,2 per cento su base mensile e dello 0,4 per cento su base annua.
Come sottolinea l'Istituto di statistica, gli indici dei prezzi al consumo di maggio sono stati elaborati nel contesto dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del coronavirus in Italia, che ha visto prolungarsi la sospensione delle attività di ampi segmenti dell’offerta di beni e servizi di consumo.
Foto: Pexels