Istat: vendite abbigliamento a +14 per cento a ottobre
loading...
A ottobre 2021 l’Istat stima una moderata crescita congiunturale per le vendite al dettaglio (+0,1 per cento in valore e +0,2 per cento in volume). A determinare il segno positivo sono le vendite dei beni non alimentari (+0,3 per cento in valore e +0,4 per cento in volume) mentre quelle dei beni alimentari sono in calo (-0,1 per cento in valore e -0,2 per cento in volume).
Nel trimestre agosto-ottobre 2021, in termini congiunturali, le vendite al dettaglio aumentano dell’1,4 per cento in valore e dell’1,0 per cento in volume. Risultano in crescita sia le vendite dei beni non alimentari (+1,9 per cento in valore e +1,7 per cento in volume) sia quelle dei beni alimentari (+1,0 per cento in valore e +0,3 per cento in volume), specifica l’Istituto nazionale di statistica.
Su base tendenziale, a ottobre 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 3,7 per cento in valore e del 2,8 per cento in volume. Sono in crescita le vendite dei beni non alimentari (+6,4 per cento in valore e +5,7 per cento in volume) mentre quelle dei beni alimentari aumentano lievemente in valore (+0,2 per cento) e diminuiscono in volume (-0,9 per cento).
Tra i beni non alimentari, l’Istat registra una crescita tendenziale per quasi tutti i gruppi di prodotti, a eccezione di dotazioni per l’informatica, comunicazione, telefonia (-3,6 per cento), generi casalinghi durevoli e non durevoli (-1,1 per cento) e cartoleria, libri, giornali e riviste (-1,0 per cento). Gli aumenti maggiori riguardano calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+14,8 per cento), abbigliamento e pellicceria (+14,2 per cento) ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (+12,7 per cento).
Rispetto a ottobre 2020, il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+2,7 per cento), per le imprese operanti su piccole superfici (+5,8 per cento) e per le vendite al di fuori dei negozi (+2,2 per cento) mentre si registra un calo per il commercio elettronico (-3,7 per cento).
“Il dato sulle vendite di ottobre, pur confermando il progressivo recupero della domanda, soprattutto per il non alimentare, segnala un’evoluzione meno vivace rispetto ai mesi precedenti. I dati vanno, comunque, letti con cautela, in considerazione del fatto che il confronto su base annua avviene tra periodi di fatto non paragonabili tra di loro”, ha commentato l’Ufficio studi di Confcommercio sui dati Istat di ieri. “A ottobre dello scorso anno iniziava, infatti, un periodo di restrizioni che ha determinato moderate forme di accaparramento per alcuni beni alimentari e di prima necessità, e ridotto i consumi di parte del non alimentare. Allo stesso tempo il commercio elettronico registrava tassi di crescita superiori al 50 per cento”, ha aggiunto Confcommercio.