Jennyfer in liquidazione giudiziale: una storia dai molteplici colpi di scena
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Dopo diversi progetti di rilancio, il marchio Jennyfer mette un punto finale a una storia iniziata nel 1984. Il brand di moda francese, che conta 300 negozi in Francia e all'estero, è stato posto in amministrazione controllata il 30 aprile 2025.
Jennyfer, il piano di continuità è fallito
Per le giovani adolescenti dei primi anni Duemila, le boutique Jennyfer erano, come Pimkie, il luogo dove trovare le ultime tendenze moda. Ma anni dopo, nel 2018, il marchio ha subito un calo continuo delle vendite e ha cambiato azionista di maggioranza. È stato quindi venduto a un gruppo di investitori guidato da Sébastien Bismuth, ex amministratore delegato di Undiz.
Per essere più in linea con i tempi, Jennyfer si è rifatta il look. I team di marketing hanno focalizzato lo storytelling sulla diversità e sull'umorismo, mentre il marchio ha cambiato nome in "Don't call me Jennyfer" (Dcm Jennyfer). Il rilancio ha funzionato per un certo periodo, con l'apertura di boutique e pop-up in tutta la Francia, con camerini pensati per TikTok, corner denim e casse self-check out.
Nel 2019, il marchio impiegava 2mila dipendenti per un fatturato di 360 milioni di euro. Nonostante il difficile periodo della pandemia, Dcm ha resistito, inanellando collezioni-collaborazioni e campagne, lanciandosi persino nella moda uomo nel 2022.
Infine, nel 2023, l'aumento dei costi ha portato Don't call me Jennyfer a richiedere l'amministrazione controllata. Nel 2024 è stato accettato un piano di continuità. Il marchio ha quindi sostituito il suo logo "Don't call me Jennyfer" con un doppio Nn ed è tornato a essere Jennyfer. Ma questo ritorno alle origini è durato poco. Ieri, 30 aprile 2025, il marchio è stato dichiarato in liquidazione giudiziale.
La liquidazione del marchio francese avrà un impatto su un migliaio di posti di lavoro, mentre 200 negozi dovrebbero chiudere in Francia. Il sito Actu.fr pubblica l'elenco delle boutique Jennyfer interessate dalla chiusura. Oltre ai negozi francesi, diversi punti vendita in Belgio sono interessati, in particolare a Bruxelles.
Secondo il comunicato pubblicato dalla Cgt, il governo e la direzione del marchio hanno una pesante responsabilità nel dramma sociale che si abbatte sui dipendenti di Jennyfer. Il sindacato afferma di aver già lanciato l'allarme per chiedere la trasparenza finanziaria durante i Pse (Piani di salvaguardia dell'occupazione) del 2021 e del 2023, e precisa che la sua richiesta è rimasta senza risposta.
"La Fédération Cgt Commerce et services denuncia l'occultamento della procedura presso le Istanze Rappresentative del personale ed esige la trasparenza finanziaria, nonché l'inquadramento per vie legislative e regolamentari affinché il Patronato non possa più liquidare aziende attraverso montaggi finanziari, come è successo a Camaïeu, Alinéa, Habitat e altre aziende in situazioni simili", si legge nel comunicato.
Le eventuali offerte dei potenziali acquirenti saranno esaminate il 28 maggio.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.
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