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L‘ecommerce come opportunità di sviluppo per i negozi di vicinato

Scritto da Isabella Naef

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Credits: Pexels, Karolina Gabrowska
"Per il 71 per cento dei consumatori, i negozi di vicinato che hanno raccolto la sfida dell’ecommerce hanno migliorato la qualità e quantità dei servizi offerti alla propria clientela grazie alla diffusione dei siti di vendita online. Il 60 per cento dei clienti apprezza di poter utilizzare i propri negozi di fiducia come punto di consegna. Queste le principali evidenze emerse dallo studio della Fondazione De Gasperi realizzato con il supporto di Amazon e presentato a Roma, ieri, 3 ottobre.

Dallo studio emerge come l’occupazione nelle piccole e medie attività segua dinamiche locali più che nazionali. Lo studio ha infatti rilevato come l’aumento dell’1 per cento della popolazione nel territorio di riferimento, si riverbera in un incremento del 1,2 per cento nell’occupazione nel settore commerciale.

Le ricerca evidenzia che la penetrazione del commercio elettronico si attesta attorno al 12 per cento, una percentuale importante ma assolutamente secondaria rispetto a quella del cosiddetto commercio tradizionale (centri commerciali e alle strutture della grande distribuzione organizzata) che continua a rappresentare circa il 90 per cento degli acquisti del settore.

"In un contesto in cui questi grandi player continuano ad avere un ruolo complementare importante nel settore, la strategia multicanale permette di sviluppare modelli in cui il commercio fisico/tradizionale e quello elettronico non vivono solo dinamiche di concorrenza, ma in cui svolgono ruoli complementari creando nuove opportunità per imprese e consumatori", hanno sottolineato gli esperti nel corso della presentazione.

Perchè gli italiani fanno acquisti online

La stragrande maggioranza dei soggetti intervistati si dirige verso gli acquisti online per l’ampia selezione offerta (86 per cento), per usufruire della comodità della consegna a domicilio (82 per cento, che sale all'86 per cento per coloro che vivono lontani dai centri abitati), per risparmiare tempo (77 per cento) e per poter usufruire della possibilità di resi o rimborsi (74 per cento). Anche le recensioni degli altri consumatori sono giudicate come importanti da una maggioranza di consumatori. Infine, più di metà dei soggetti sottolinea anche la possibilità di acquistare articoli made in Italy come un vantaggio degli acquisti online.

Fedeltà ai siti conosciuti

Dalla ricerca emerge anche una certa fedeltà dei consumatori, che per oltre l’80 per cento dichiarano di rivolgersi soprattutto a siti a loro conosciuti, dove hanno già effettuato acquisti. Almeno inizialmente acquistare online necessita di un grado di fiducia maggiore verso il meccanismo di acquisto (dall’esercente, alla modalità di pagamento fino alla consegna); l’impossibilità di poter controllare direttamente il prodotto o la transazione (almeno nella sua modalità tradizionale) tipica del commercio online viene compensata attraverso la fiducia che l’esercente guadagna attraverso la fidelizzazione dei clienti.

Questo è testimoniato dal fatto che i consumatori fanno acquisti più volentieri su siti dove hanno già acquistato. Rimane tuttavia una fetta consistente di consumatori (53 per cento) che è solo “Abbastanza d’accordo”, ed è quindi pronta a utilizzare una varietà di opzioni online, esplorando quelle più convenienti. Le preoccupazioni maggiori riguardano la sicurezza della transazione e che il prodotto consegnato sia diverso dalle aspettative.

L’ultima parte dell’indagine campionaria si è concentrata sui prodotti acquistati: da essa emerge come il settore dell’online risulta particolarmente diffuso per alcune categorie di prodotti (biglietti di treni, aerei, concerti, libri, servizio taxi), mentre l’offline è nettamente preferito per gli altre categorie, come per esempio i beni alimentari, alcolici e abbigliamento: meno di un terzo dei soggetti intervistati preferisce acquistare offline biglietti per aerei, treni o concerti, libri e dvd e circa il 70 per cento dei soggetti intervistati preferisce acquistare offline alimentari, vini e alcolici in generale. In queste due categorie di prodotti i consumatori sembrano solidamente posizionati nelle loro preferenze.

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