• Home
  • News
  • Business
  • La crisi energetica pesa sull'occupazione del manufatturiero

La crisi energetica pesa sull'occupazione del manufatturiero

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Business
Pexels, Andrea Piacquadio
Le imprese del manufatturiero assumono meno a causa della guerra in Ucraina e della conseguente crisi energetica. La situazione geopolitica pesa su tutte le aziende e sull'occupazione italiana. Stando ai dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, le imprese a maggio hanno in programma oltre 444mila assunzioni nonostante l’indebolimento della crescita economica osservato nel primo trimestre e le prospettive sempre più incerte per il secondo trimestre a causa della guerra in Ucraina ed alla conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. "A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4 per cento i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila) e -18,8 per cento se confrontati con un anno fa (-15mila)", si legge nel bollettino. Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9 per cento) e ancor più rispetto a un anno fa (- 27,5 per cento). In crescita invece i servizi (+30,2 per cento rispetto ad aprile e +31,5 per cento rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sono difficili da reperire il 38,3 per cento dei lavoratori ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati.

Le imprese manifatturiere: -4,4 per cento i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3mila)

L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 99mila profili professionali, in calo rispetto ad aprile del 3,3 per cento e del 22 per cento in confronto a un anno fa, di cui 66mila da impiegare nel manifatturiero e 33mila nelle costruzioni. Le maggiori opportunità di lavoro nel manifatturiero sono offerte dalle imprese della meccatronica (17mila ingressi programmati), seguite dalle imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (14mila) e infine da quelle alimentari, bevande e tabacco (11mila). Ben più elevate le occasioni di lavoro offerte dal settore dei servizi, con 345mila ingressi programmati. È il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e dei servizi turistici a esprimere la domanda più significativa con circa 105mila entrate programmate. Seguono poi i servizi alle persone (67mila) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (56mila). Positiva la dinamica anche per il commercio e l’informatica e telecomunicazioni (rispettivam ente con circa 52mila e 15mila assunzioni previste).

I contratti a tempo determinato con 246mila unità, pari al 55,5 per cento si confermano la tipologia contrattuale maggiormente proposta ai profili ricercati. Seguono i contratti a tempo indeterminato (76mila), i contratti di somministrazione (49mila), i contratti non alle dipendenze (28mila), i contratti di apprendistato (23mila), altre forme contrattuali alle dipendenze (15mila) e i contratti di collaborazione (6mila).

Le aziende faticano a trovare artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento

Tra i profili sono difficili da reperire il 38,3 per cento delle figure professionali da inserire in azienda (7,4 punti percentuali in più rispetto a maggio 2021), soprattutto a causa della mancanza di candidati. A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento di manodopera sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo per cui sono difficili da reperire il 52,6 per cento dei profili ricercati. Seguono le industrie del legno e del mobile (50,4 per cento), le industrie della meccatronica al pari delle imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (49,2 per cento per entrambi) e le industrie del tessile, abbigliamento e calzature (47,4 per cento). Tra i profili più difficili da reperire si segnalano, come riportato nel Borsino delle professioni, gli specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (il 55,3 per cento è di difficile reperimento), i tecnici in campo ingegneristico (56 per cento) e tecnici della salute (56,5 per cento), le professioni socio-sanitarie (50,1 per cento), gli operatori della cura estetica (58 per cento), oltre alle figure degli operai specializzati quali fabbri ferrai e costruttori di utensili (67,2 per cento), artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento (65,7 per cento), fonditori e saldatori (65,1%) e meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,2 per cento).

A incontrare le maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese delle regioni del Nord Est, seguite da quelle del Nord Ovest, Centro e Sud e Isole.

artigiani
Job
manufatturiero
occupazione