La fashion week milanese ha registrato un boom di turisti
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I cinesi hanno lo scontrino medio più alto in assoluto: 2.066 euro
Stando ai dati dell’osservatorio The Next di Global Blue, società leader nel tax free shopping, e di Lybra Tech, azienda che sviluppa soluzioni tecnologiche basate sui big data per destinazioni turistiche, aziende ed hotel, è stato registrato un aumento degli shopper internazionali del 20 per cento e della spesa (+35 per cento) rispetto alla settimana precedente.
Il fashion e clothing è stata la categoria merceologica più acquistata
Nel dettaglio, tra il 19 e il 25 settembre, Milano ha segnato un tasso di recovery della spesa tax free del 137 per cento rispetto al 2019 e del 124 per cento in confronto al 2022. Non solo, in crescita del 22 per cento rispetto alla settimana precedente anche le transazioni. Lo scontrino medio è stato di 1.417 euro, +18 per cento sul 2019 e stabile rispetto a dodici mesi fa (+1 per cento). Agli americani il gradino più alto del podio in termini di contribuzione alla spesa, con il 19 per cento. Da sottolineare il ritorno dei cinesi, seconda nazionalità per contribuzione (17 per cento) e scontrino medio più alto in assoluto: 2.066 euro, +36 per cento rispetto al 2019. Per quanto riguarda le categorie merceologiche, il fashion e clothing è stata la più acquistata (84 per cento), con uno scontrino medio di 1.360 euro, in crescita sia sul 2022 (+9 per cento) sia sul 2019 (+25 per cento). Il segmento orologi e gioielli, invece, si conferma quella con lo scontrino medio più elevato, 5.046 euro.
Il profilo dello shopper internazionale durante la fashion week è tendenzialmente giovane: il 50 per cento appartiene alla generazione Z e millennials. Il 6 per cento della spesa totale è stato effettuato dal segmento élite, più presente del 50 per cento rispetto alla settimana antecedente: il suo scontrino medio è stato di 10.500 euro.
The Next ha poi approfondito il trend relativo alla nazionalità araba, che ha contribuito per il 9 per cento sulla spesa tax free totale. Milano, infatti, risulta essere la città d'arte in cui la domanda dei turisti provenienti dai Paesi del Golfo cresce con i tassi più alti, individuando nell'Arabia Saudita il mercato dominante: quest’ultima pesa per il 50 per cento della
domanda turistica, seguita dagli Emirati Arabi (24 per cento) e dal Kuwait (17 per cento).