La pelletteria pesa l’8 per cento dell’intero settore moda
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Punto d'incontro fondamentale per il settore, l’evento si configura come un’opportunità unica per valutare lo stato attuale dell'industria e discutere di prospettive e strategie future, promuovendo il dialogo tra imprese, Istituzioni e politica. Tra i temi chiave del 2023 si è discusso molto di formazione, sostenibilità industriale della filiera e competitività internazionale.
Assopellettieri apre una sede a Firenze per presidiare un territorio di cruciale importanza
Alfonso Dolce, ceo di Dolce e Gabbana, durante il suo intervento, ha messo in luce il valore intrinseco dei prodotti made in Italy, caratterizzati da un’esclusiva abilità artigianale e tecnica e dal capitale umano unico che caratterizza il nostro territorio e le nostre botteghe. Dolce, inoltre, ha sottolineato come il brand abbia raggiunto livelli di creatività e competenza eccellenti anche grazie alla cooperazione con i piccoli artigiani locali nel nostro Paese.
Nei dati presentati da Flavio Sciuccati, senior partner, responsabile industria, organizzazione e sviluppo/global fashion unit, The European House, Ambrosetti, emerge che a livello mondiale, la pelletteria pesa per l’8 per cento dell’intero settore moda, che vale 2500 miliardi di euro e oltre il 20 per cento del solo segmento lusso, il cui peso è di 350 miliardi. In quest’ultimo comparto, l’Italia contribuisce per 14 miliardi con il suo giro d’affari.
La pelletteria risulta prima tra le filiere italiane della moda per saldo commerciale e all’interno del comparto, che include conceria, pelletteria e calzature, l'Italia è leader per numero di addetti, seguito dal Portogallo con 140.000 risorse, meno di un terzo di quelle italiane.
Nonostante la buona salute del settore, hanno aggiunto gli addetti ai lavori, la pelletteria italiana affronta oggi sfide significative, a causa del rallentamento dei mercati dovuto al complesso contesto geopolitico mondiale. Il settore è cresciuto ma non sono cresciuti i volumi di produzione e incombe all’orizzonte una grande frenata dei grandi brand. Inoltre, queste sfide includono forti investimenti in sostenibilità, internazionalizzazione e digitalizzazione, ma davvero cruciali e trasversali a tutte e tre le anime della pelletteria si configurano la formazione e l’attrazione di nuove risorse.
“Come associazione, intendiamo preservare il ricco patrimonio culturale e di know-how accumulato negli anni, raccontando il nostro passato di eccellenza e affrontando le sfide attuali, tra cui la formazione, la sostenibilità e l’internazionalizzazione. Assopellettieri conta sia sulle grandi che sulle piccole aziende per difendere il sistema unico che rappresenta. Inoltre, apriremo una sede a Firenze per presidiare un territorio di cruciale importanza per la pelletteria come quello toscano. Affinché possiamo continuare a essere leader nella produzione e nella creatività, chiediamo al governo un impegno straordinario nella difesa dell'eccellenza e dell'unicità del made in Italy, di sostenere gli investimenti in formazione per soddisfare la crescente necessità di lavoratori altamente qualificati e promuovere l'internalizzazione per supportare le piccole aziende nell’affrontare le sfide nel mercato globale", ha sottolineato Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri.