La Perla: al via un aumento di capitale da 200 milioni
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La Perla Fashion Holding N.V. sta per lanciare un aumento di capitale per un totale di oltre 200 milioni di euro in due tranche entro i prossimi 14 giorni. Come si legge in una nota diffusa dall'azienda il 26 febbraio, la prima tranche consisterà in 20 milioni di nuove azioni senza diritti di sottoscrizione, come è stato stabilito dall’assemblea degli azionisti della società del 5 dicembre 2019.
La seconda tranche, invece, è di circa 24,5 milioni di nuove azioni aggiuntive da emettere utilizzando un’autorizzazione esistente per l’emissione di nuove azioni senza diritti di sottoscrizione.
La Perla intende rafforzare così la struttura del capitale, finanziando future acquisizioni e per scopi societari generali
La Perla intende utilizzare i proventi netti per rimborsare una parte dell'indebitamento finanziario del gruppo, rafforzando così la struttura del capitale, finanziando future acquisizioni e per scopi societari generali. Le nuove azioni saranno ammesse alla negoziazione su Euronext Growth.
L'azienda bolognese, marchio storico della lingerie, dal febbraio 2018 è controllata dalla società d'investimento Tennor Holding B.V. (fino a maggio l'azienda si chiamava Sapinda Holding). Tennor ha sedi a Londra, Amsterdam e Berlino.
A gennaio è stato raggiunto, al ministero del Lavoro, l'accordo per la prosecuzione del trattamento di Cassa integrazione straordinaria fino al 31 ottobre 2020 per i dipendenti di La Perla. Nel dettaglio, l'ammortizzatore sociale è stato rinnovato "senza soluzione di continuità, fino a concorrenza dei 12 mesi concedibili", ha spiegato il Ministero.
L'intesa raggiunta riguarda complessivamente 65 dipendenti: 58 per La Perla Manufacturing srl, operativi nelle linee uomo e ready to wear, e 7 per La Perla Global Management Uk Limited, impegnati nella ready to wear. L'incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si è svolto il 13 gennaio scorso.
Lo scorso giugno l'azienda di lingerie aveva comunicato l'intenzione di procedere a dichiarare un esubero di personale, impiegato a Bologna, pari a 100-120 unità. Le organizzazioni sindacali si erano dette contrarie a questa intenzione. Una intenzione che "metterebbe a rischio la continuità produttiva del sito di Bologna impoverendo il bagaglio professionale che ha reso la perla il marchio riconosciuto in tutto il mondo", avevano sottolineato in una nota, proclamando subito lo stato di agitazione, oltre a un pacchetto di 16 ore di sciopero.
La Perla, aveva specificato l'azienda in una nota, ha "avviato un piano di riorganizzazione aziendale che prevede la razionalizzazione di funzioni non collegate alla produzione diretta". Un'operazione che "si è resa necessaria per poter garantire la continuità delle attività produttive a Bologna pianificando investimenti nello stesso sito, attraverso la rifocalizzazione sui prodotti core (lingerie, underwear, nightwear e beachwear) propri da sempre del dna di successo" di La Perla, che permettano il mantenimento di elevati livelli qualitativi e al tempo stesso una più rapida collocazione dei prodotti sui mercati internazionali".
Foto: La Perla website