La piattaforma di rivendita Wallapop passa nelle mani di Naver
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Madrid – Wallapop, la popolare piattaforma spagnola di seconda mano, responsabile di aver diffuso la rivendita e le operazioni consumer to consumer nel Paese, inclusi capi d'abbigliamento e accessori moda, dopo il suo lancio a Barcellona nel 2013, passa nelle mani dell'azienda tecnologica Naver. Conosciuta come “il Google” della Corea del Sud, l'azienda continua a diversificare le sue operazioni, ora con l'acquisizione di Wallapop, che aspira a posizionare come punto di riferimento per la sua prossima espansione in Europa.
Azionisti di riferimento all'interno del capitale di Wallapop, di cui già detenevano una partecipazione di circa il 29,5% del capitale sociale, secondo quanto comunicato dalla direzione di Naver Corporation alla borsa valori della Corea del Sud, l'azienda ha concordato l'acquisto del 70,5% che rimaneva nelle mani degli altri azionisti di maggioranza e minoranza della popolare startup spagnola, nell'ambito di un'operazione di acquisizione con cui Naver assume il controllo del 100% delle azioni emesse da Wallapop. Un'acquisizione che sarebbe stata facilitata dall'esercizio del diritto di trascinamento di Naver sul resto dei soci di minoranza, dopo aver ricevuto, a detta della stessa azienda sudcoreana, il sostegno di circa il 90% degli azionisti.
Riguardo ai dettagli economici dell'operazione, secondo le informazioni fornite da Naver alla Borsa della Corea del Sud, l'acquisizione è stata effettuata sulla base di una valutazione di Wallapop di circa 563 milioni di euro. Un valore che, detratto il capitale di Wallapop che Naver già controllava in precedenza attraverso la sua filiale, il fondo di investimento C-Fund, lascia a circa 377 milioni di euro, circa 604,5 miliardi di won sudcoreani, l'importo che l'azienda tecnologica sudcoreana finirà per pagare, in contanti, per acquisire il resto degli oltre 85 milioni di azioni emesse da Wallapop che non erano ancora sotto il suo controllo. Partecipazioni che Naver ha anticipato di voler trasferire a una nuova filiale, ancora da costituire, una volta conclusa l'operazione, in attesa delle relative autorizzazioni normative, e che prevede di completare entro l'inizio del prossimo ottobre 2025.
Quanto all'obiettivo dietro l'acquisto di quello che definiscono "il più grande marketplace di seconda mano consumer to consumer in Spagna", Naver sostiene che l'acquisizione serve a "garantire una piattaforma strategica e una base di utenti che possano fungere da punto d'appoggio per l'espansione del business in Europa".
Con l'opposizione della società di private equity 14W
L'annuncio dell'acquisto di Wallapop da parte di Naver, trasmesso alla Borsa della Corea del Sud e datato martedì cinque agosto 2025, fa seguito alla complessa assemblea degli azionisti della piattaforma di rivendita spagnola tenutasi venerdì primo agosto. Assemblea durante la quale la società di private equity 14W, proprietaria di circa il 18% del capitale di Wallapop, ha votato contro l'operazione, rispondendo con la sua decisione al "malcontento" che il prezzo stimato da Naver per Wallapop aveva già generato tra gli azionisti, molto al di sotto degli 806 milioni di euro a cui era stata stimata la sua valutazione nel marzo 2024, dopo l'ampliamento del suo ultimo round di finanziamento con un investimento di 20 milioni di euro da parte dell'Instituto de Crédito Oficial (Ico).
Ben lungi dal limitarsi a una semplice opposizione durante l'assemblea, già dopo le prime indiscrezioni che davano per certa l'acquisizione di Wallapop da parte di Naver, 14W ha avvertito, a proprio nome e a nome di altri azionisti di minoranza, e come riportato all'epoca da media economici come Cinco Días, che non si erano verificate le circostanze né si erano raggiunte le maggioranze richieste per deliberare la vendita di Wallapop, né perché Naver potesse avvalersi del diritto di trascinamento per forzare la vendita da parte dei soci di minoranza che si opponevano alla cessione. Circostanze che, nel caso in cui il processo di vendita fosse stato ritenuto valido e il consiglio di amministrazione lo avesse convalidato, non avrebbero esitato a difendere in tribunale, impugnando per via legale le delibere sull'argomento discusse durante l'ultima assemblea degli azionisti, riguardo alla quale sottolineano che l'offerta di Naver non era in alcun modo all'ordine del giorno.
L'amministratore delegato di Wallapop, Rob Cassedy, ha voluto prendere le distanze da tutta questa controversia, sottolineando, nel corso di alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano economico Expansión, come, nell'ambito delle sue funzioni alla guida della piattaforma di rivendita, si sia concentrato sull'agevolare l'intero processo avviato da Naver, pur assicurando che gli accordi del patto parasociale, gli stessi che 14W afferma essere stati violati, sono stati eseguiti con la "massima integrità". Una posizione che ha cercato di avvalorare menzionando in particolare il "vastissimo sostegno" ricevuto dalla proposta di Naver, con l'appoggio di circa il novanta percento degli azionisti di Wallapop.
- L'azienda tecnologica Naver, nota come il “Google” della Corea del Sud, ha annunciato l'acquisizione del 100% di Wallapop, valutando la piattaforma spagnola di rivendita 563 milioni di euro.
- Naver prevede di utilizzare Wallapop come pilastro strategico per la sua espansione in Europa.
- La società di private equity 14W, con circa il 18% di Wallapop, e altri investitori di minoranza si oppongono all'operazione e stanno valutando di impugnarla in tribunale.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.
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