La startup Servati raddoppia la factory e punta ai negozi fisici
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La startup Servati lancia il restock di tutti i modelli andati esauriti, l’obiettivo è portarle nei negozi dopo il picco di vendite online. La società, fondtata da due giovani leccesi: Matteo Di Paola, classe 1997, e Marco Primiceri, classe 1998, nasce per proporre scarpe disassemblabili e riciclabili. L'ultima collezione, “Servati Superlow”, ha registrato un sold out in pochissimo tempo. "Con un nuovo restock in arrivo e l’obiettivo di espandersi nei negozi fisici, Servati si prepara a scrivere il prossimo capitolo della sua traiettoria nella moda sostenibile", si legge in una nota.
I fondatori, nel 2022, hanno depositato un brevetto per tutelare un particolare incastro tra suola e tomaia che permette alla scarpa di reggersi unita senza l’uso di colle o cuciture irreversibili. Il prodotto è dunque formato soltanto da due elementi che corrispondono ad altrettanti materiali: la gomma e il poliestere, totalmente riciclabili. Non sono utilizzano colle, nè solventi chimici, nè termoadesivi.
Durante la Milano fashion week, la startup ha presentato la sua nuova collezione, l’ultima dei cinque modelli oggi in vendita sul sito dell'azienda. "L’innovativo processo produttivo, unito alla qualità del made in Italy, ha riscosso un forte interesse, traducendosi in una crescita esponenziale delle vendite: +450% di crescita in un solo mese, oltre 850 prenotazioni e numerose richieste da negozi fisici, sia in Italia, sia all’estero", sottolineano i fondatori.
I fondatori: le metriche raggiunte sono positive, considerando che parliamo di un brand giovane e di un prodotto innovativo
“Questo nuovo traguardo è il frutto dell’eccezionale lavoro svolto dal nostro team e di una strategia costruita con determinazione e visione”, ha affermato Matteo Di Paola, ceo di Servati. “Le metriche raggiunte sono molto positive, considerando che parliamo di un brand giovane e di un prodotto innovativo che rompe le logiche tradizionali del mercato footwear. Ora stiamo investendo per potenziare la nostra struttura produttiva e il nostro team, in modo da poter rispondere in maniera più efficace alla crescente domanda”.
La startup ha raggiunto ordini oltre le aspettative e per questo è già al lavoro per ottimizzare i processi produttivi e gestionali, garantendo un servizio all’altezza delle aspettative dei clienti. Si pone adesso un problema di accelerazione nella realizzazione del prodotto: la “fabbrica” delle stampanti 3D, realizzata nel distretto industriale di Casarano, in provincia di Lecce, si sta ingrandendo con l’acquisto di altre 15 stampanti, che hanno portato a 30 il numero complessivo. "Grazie alle prime vendite è aumentato anche il team all’opera, che ora è composto da sette giovani che si sono affiancati ai due founder", precisa la nota. Il prossimo obiettivo di Servati è portare le sue sneaker nei negozi fisici, per offrire ai clienti un’esperienza più diretta e tangibile del prodotto.
“Le nostre scarpe sono un prodotto innovativo, che deve essere visto, toccato e indossato per essere davvero compreso", ha spiegato Marco Primiceri, creative director e designer di Servati. “Per questo, vogliamo adesso esporre sugli scaffali. Crediamo fortemente che i negozi fisici avranno un ruolo fondamentale non solo nella vendita, ma anche nel processo di raccolta delle scarpe usate, sostenendo il nostro impegno per la sostenibilità”