Lagarde sull'Ia: "l'Europa deve agire ora o rischia di perdere il suo futuro"
Christine Lagarde, ieri al forum di Bratislava, in scena fino al 26 novembre, dedicato ad affrontare le sfide umane più urgenti derivanti dal rapido sviluppo dell'intelligenza artificiale, ha lanciato un appello sull'urgenza dell'intelligenza artificiale, parlando del suo "potere trasformativo" e del fatto che l'Europa si trovi "nel suo momento per agire". La presidente della Bce ha affermato: "vediamo l'intelligenza artificiale avanzare a una velocità straordinaria, ma il suo impatto aggregato è ancora appena visibile nei dati".
“L’intelligenza artificiale può aumentare non solo il livello di produttività, ma potenzialmente il tasso di crescita stesso”. A tale proposito Lagarde ha rammentato le trasformazioni epocali prodotte dal progresso scientifico e tecnologico, come l’avvento dell’elettricità, e la diffusione dei computer. Rispetto a questi precedenti storici “ci sono ragioni per credere che l’intelligenza artificiale potrebbe diffondersi più velocemente e fornire guadagni economici tangibili prima, rispetto alle ondate tecnologiche precedenti”, sottolinea. Ebbene, “se questa è la strada che stiamo percorrendo, e credo che lo possa essere, l’Europa ha bisogno di posizionarsi di conseguenza“.
Lagarde sottolinea che "disruption prima, benefici dopo" è lo schema che ha accompagnato elettricità, computer e internet
Lagarde, si legge in un lancio di agenzia di Teleborsa, ricorda che "gli investimenti globali privati in Ia hanno raggiunto i 252 miliardi di dollari nell'ultimo anno", mentre le società che si occupano di Ia hanno raccolto "un record di 100 miliardi". Tuttavia, invita a non interpretare la crescita come "esuberanza temporanea", perché "le grandi ondate di investimento della storia hanno lasciato tecnologie che hanno trasformato le economie per decenni".
Guardando alle analogie storiche, Lagarde sottolinea che "disruption prima, benefici dopo" è lo schema che ha accompagnato elettricità, computer e internet. Ma suggerisce che questa volta "potrebbe essere diverso": l'Ia "può accelerare la produzione di idee" e "sollevare non solo il livello, ma potenzialmente il tasso di crescita della produttività". Lagarde ha fatto un esempio concreto: "in cinquant'anni la scienza ha risolto 200.000 strutture proteiche, l'Ia ne ha previste 200 milioni in un anno".
Per l'Europa "la posta in gioco è straordinariamente alta". Con Stati Uniti e Cina già avanti, il rischio è "lasciare passare l'onda dell'Ia" e compromettere la competitività futura. Tuttavia, il continente può ancora diventare "un forte second mover", puntando anche su un'adozione rapida e sull'interoperabilità.
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