Le richieste di Confindustria Accessori Moda al tavolo della moda
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Facilitare l’accesso ai mini-contratti di sviluppo, un'opportunità concreta per incentivare l'innovazione, favorire la collaborazione tra aziende e promuovere progetti di ricerca e sviluppo a misura di realtà più piccole e garantire una reale accessibilità a quanto messo in campo dal Governo a sostegno del settore moda. Queste due delle proposte di Confindustria Accessori Moda ieri, al tavolo nazionale sul settore per discutere delle sfide che la moda sta affrontando, con un focus sulle misure di sostegno e di incentivazione a favore delle imprese.
"Riteniamo fondamentale proseguire con un confronto costruttivo e continuativo tra istituzioni e associazioni, al fine di affrontare con efficacia la profonda crisi che il settore sta vivendo. Una crisi complessa, determinata da molteplici fattori: dal cambiamento delle abitudini di consumo all’eccesso di offerta, dalla frammentazione dei canali distributivi agli effetti della pandemia, fino all’aumento dei costi energetici, all’instabilità geopolitica, all’inflazione e alla più ampia congiuntura economica negativa", ha sottolineato Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda.
Per questo l'associazione sottolinea l’importanza di facilitare l’accesso ai mini-contratti di sviluppo (previsti dall’art. 2 del Disegno di legge annuale sulle pmi), un'opportunità concreta per incentivare l'innovazione, favorire la collaborazione tra aziende e promuovere progetti di ricerca e sviluppo a misura di realtà più piccole. "Dal momento che la soglia dei 3 milioni risulta essere troppo alta per le possibilità che hanno le aziende, proponiamo di suddividere la somma messa per fasce progettuali a 1 milione e 3 milioni", si legge in una nota.
"Garantire una reale accessibilità a quanto messo in campo dal Governo a sostegno del settore moda: pur riconoscendo gli strumenti offerti, dobbiamo segnalare che le imprese non riescono ad aderirvi", è una delle altre misure auspicate.
"Risolvere l’annosa vicenda del Credito d’imposta 2015/2019 dando parere favorevole alle proposte emendative presentate da maggioranza e opposizione su questo argomento. Le imprese non hanno la possibilità finanziaria di fare riversamenti spontanei (che oltretutto ritengono ingiusti) in tempi brevi come quelli definiti e senza certezza di quanto loro percentualmente ritornerà" è una delle altre richieste.
Con un fatturato di filiera di circa 30 miliardi di euro, le aziende rappresentate da Confindustria Accessori Moda stanno affrontando un rallentamento generalizzato, con una flessione del -6,4% nel primo trimestre 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha aggiunto Ceolini. Il calo dell’indice della produzione industriale (-16,4% nei primi quattro mesi dell’anno, secondo Istat) evidenzia un marcato rallentamento delle attività, che si riflette anche sull’occupazione: quasi 13 milioni di ore di Cassa integrazione autorizzate nel trimestre, in aumento del 66%. In diminuzione anche l’export, che nei primi due mesi del 2025 scende del -6,5%, fermandosi a 4,2 miliardi di euro.
"Chiediamo che il Fondo speciale Moda (in cui possano rientrare tutti gli specifici comparti produttivi a monte e a valle delle filiere), con Cassa Depositi e Prestiti o Mediocredito Centrale, conceda garanzie fino all’80%, per investimenti in digitalizzazione, tracciabilità, e sostenibilità; capitale circolante, in modo da sopperire alle problematiche legate alla stagionalità delle produzioni e alle tempistiche della messa sul mercato/pagamento delle collezioni; Innovazione di processo e prodotto", ha aggiunto la manager.