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Le startup della moda: Else Corp punta sul virtual retail

Scritto da Isabella Naef

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Business |INTERVISTA

Inizia questo giovedì una nuova serie di interviste dedicate agli startupper, ossia agli imprenditori che hanno deciso di trasformare un’idea brillante, molto spesso legata alle tecnologie e al digitale, in una opportunità di business nel settore della moda. Questa serie sarà pubblicata a giovedì alterni su FashionUnited.

Oggi abbiamo intervistato Andrey Golub, 41enne ceo e co-fondatore di Else Corp, start up del Polihub, incubatore del Politecnico di Milano, ideatrice dell’omonima piattaforma E.l.s.e, Exclusive luxury shopping experience. Gli altri soci dell’azienda sono Andrea Silvestri, chief financial officer, Riccardo Isola, advisor-financial planning e operational control e Zoran Radumil, experienced top manager in Ict e telecommunication. Il presidente dell’azienda è Franco Monzino, un business angel che ha finanziato il progetto assieme a Nicolò Camurati, che ricopre la carica di vice presidente.

Questa startup si basa interamente sulla strategia del virtual retail, un modo di fare e vendere moda rivoluzionario e strettamente connesso con i mutamenti delle esigenze della clientela.

Come e quando è nata l’idea della piattaforma?

Elese Corp Srl, dove Esle è l’acronimo di Exclusive luxury shopping experience, è nata a metà del 2014. Io sono uno startupper "seriale" e negli ultimi anni ho lavorato con molti brand nell’ambito del fashion retail, mi sono reso conto che il sistema della moda così come tradizionalmente concepito non funziona più. Come si sente dire sempre più spesso il “ready to wear is broken”, ossia non c’è più futuro per le produzioni in serie, bisogna investire sulla personalizzazione. Ai millenial non interessa più la marca ma chiedono un prodotto bello, comodo e customizzato e da acquistare attraverso una modalità smart, nuova e interessante. Questo è il lusso di domani.

Else Corp cosa fa concretamente per accelerare questo cambiamento?

Siamo una startup business to business, ci piace definirci come una “new customer experience design and development company”. Offriamo una una piattaforma che serve per realizzare lo scenario del “virtual retail” partendo dal design del prodotto in 3D e dalla prototipazione industriale alla produzione dei prodotti customizzati e su misura.

Quindi offrite alle aziende supporto per la realizzazione del prodotti e per agevolare il processo di customizzazione lato cliente?

La nostra piattaforma SaaS (Software as a Service,ndr) di virtual retail e cloud manufacturing, che ricostruisce un processo produttivo virtuoso, coinvolgendo anche artigiani e laboratori in una rete innovativa anche dal punto di vista logistico, costituisce il front-end di un sistema integrato di vendita, produzione e distribuzione su scala industriale dedicato al made to order e made to measure di calzature e abbigliamento made in Italy di qualità. I nostri clienti sono aziende di piccole e medie dimensioni, ce ne sono tantissime in Italia. Il sistema Else permette al cliente finale, l’acquirente di calzature e abbigliamento di qualità, un'esperienza d'acquisto innovativa, emozionale, e dotata di un grado superiore di soddisfazione delle proprie aspettative. Nel dettaglio, il configuratore virtuale Else, tramite la visualizzazione di modelli 3D particolarmente realistici, permette al cliente di scegliere il modello, il colore e i singoli accessori del prodotto, per una scelta più conforme ai propri gusti e costantemente aggiornata con i trend della moda. Il nostro sistema si prende cura del cliente nella sua individualità tramite la rilevazione tecnologica dei parametri biofisici necessari alla creazione del prodotto su misura. La rilevazione dei parametri morfologici e il software di creazione degli ordini di produzione consentono ai fabbricanti di consegnare un prodotto made to order, più vicino alle caratteristiche biofisiche del cliente, oppure costruito sulle sue misure specifiche: made to measure. Il tutto a prezzi paragonabili con il cosiddetto “lusso accessibile” standardizzato.

Come si arriva a vendere a prezzi accessibili prodotti personalizzati?

Il processo che proponiamo permette di razionalizzare i costi, evitando di riempire i magazzini, producendo solo quello che serve in una logica direct to consumer e instaurando un rapporto tra l’azienda e il consumatore

Ma le aziende italiane sono pronte per questo cambiamento?

Innanzitutto devo dire che per me essere in Italia è un vantaggio: il nostro business è il made in Italy. Sul territorio esiste un ecosistema incredibile di fornitori.

Quanto denaro avete investito fino a oggi e quali sono le aspettative in termini di fatturato?

Fino a oggi abbiamo investito 750mila euro. Siamo stati finanziamenti da business angel, dalle banche e una parte del denaro è stato messo da noi fondatori. Il 2016 si è chiuso con un giro d’affari al di sotto dei 200mila euro, mentre per il 2017 puntiamo a un utile di 2 milioni di euro, come da business plan. Abbiamo contratti firmati con i brand per diversi milioni di euro.

E’ difficile per una startup come la vostra trovare profili professionali tecnologicamente adeguati?

Dal 2016 siamo incubati e collocati all'interno del distretto delle startup del Politecnico di Milano- Polihub. Poter lavorare con i laboratori del Politecnico e coinvolgere i neolaureati nei nostri progetti di ricerca sulle Ux, 3D Design, Additive Manufacturing, ci offre un vantaggio competitivo rispetto a molte altre startup che fanno l'innovazione “solo con i soldi”.

Che suggerimenti dà a chi si accinge a “fare impresa” in questo settore, magari investendo in tecnologie 4.0 che possano realmente cambiare il sistema industriale della moda?

In primo luogo è necessario avere una fortissima esperienza per potere operare nel segmento business to business, io per esempio ho un Phd in Artificial intelligence, ho trascorso 8 anni lavorando nel settore dell’abbigliamento e ho fondato diverse startup. Essere positivo, ottimista ed equilibrato sono altre caratteristiche indispensabili visto che tutti i giorni arrivano dei problemi nuovi da gestire ed è anche facile passare da momenti di euforia, in cui sembra che il progetto funzioni alla grande, a momenti in cui le difficoltà sono all’ordine del giorno.

La seconda puntata della serie startup della moda sarà pubblicata giovedì 16 febbraio.

Foto: Andrey Golub, ceo di Else Corp, credit Else Corp

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