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Lunelli (Altagamma): bisogna agire sugli affitti e spostare le imposte

Scritto da Isabella Naef

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Funzionano meglio i marchi che mantengono viva la relazione con il cliente anche in un periodo di chiusura dei negozi e, quindi, di acquisti limitati all'ecommerce. Insomma, in tempi di pandemia paga il saper intrattenere il pubblico, la capacità di ingaggiare una conversazione, un contatto, naturalmente virtuale, con la clientela. Per tornare ai ritmi di crescita pre pandemia da Covid-19 bisognerà attendere il 2023. Nel frattempo, è probabile che si faccia avanti qualche azienda per fare shopping entro i confini italiani, anche se è presto per azzardare cifre e nomi e, soprattutto, oggi nessuno vuole (ancora) svendere.

Altagamma: la ripresa del settore si vedrà nel 2022-23

Queste alcune delle evidenze emerse ieri nel corso della conferenza stampa, rigorosamente online, di Fondazione Altagamma, associazione creata nel 1992, che riunisce il gotha delle aziende del lusso (110 i soci tra moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, e wellness).e che si sta muovendo concretamente per cercare di mitigare i danni economici dovuti alle misure restrittive adottate dai Governi per arginare la diffusione del coronavirus.

Come ha spiegato il presidente di Altagamma, Matteo Lunelli, il Governo italiano, con l'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, sta andando nella direzione giusta anche se modalità e tempistiche non sono ideali. Bisogna, inoltre, fare qualcosa anche sul fronte degli affitti che le aziende devono pagare anche se hanno fatturato zero a causa del lockdown, e sul fronte delle imposte che vanno posticipate, Necessario, poi, avere un piano certo, con date e scadenze per le prossime fasi in quanto con l'incertezza non è possibile mettere a punto dei piani per la ripartenza.

La cassa integrazione, inoltre, ha sottolineato Lunelli "è fondamentale per le aziende". Altagamma, che in questa fase dialoga costantemente con il Governo, vorrebbe anche incentivare le imprese a riprendere un percorso di investimenti.

Guardano ai dati del Monitor Altagamma Bain sui mercati mondiali, realizzato da Bain & Company in collaborazione con Altagamma, e dell’Altagamma Consensus 2020, elaborato da Fondazione Altagamma con il contributo di analisti internazionali specializzati, l’industria dei beni personali di lusso è stata colpita duramente dalla crisi dovuta alla diffusione della pandemia da Covid-19 e ai conseguenti lockdown e limitazioni del traffico aereo, portando segni negativi in tutte le categorie merceologiche e in tutti i mercati per l’anno in corso.

“La pandemia ha colpito da subito l’industria di alta gamma a livello mondiale e porterà a un calo di fatturato del 20 per cento nel 2020 secondo l’Altagamma Consensus", ha spiegato Lunelli. "Il comparto, però, ripartirà e il trend di lungo periodo rimane positivo con una crescita del 2-3 per cento da qui al 2025 così come stimato dal Monitor Altagamma Bain".

Matteo Lunelli: "la pandemia ha colpito da subito l’industria di alta gamma a livello mondiale e porterà a un calo di fatturato del 20 per cento nel 2020"

Nel dettaglio, l'aggiornamento dell’Altagamma Consensus 2020, elaborato in collaborazione con 22 analisti internazionali, stima per il 2020 un calo dei consumi di beni di lusso personale su tutti i mercati, con una media del -20 per cento. Per Europa (-29 per cento) e Americhe (-22 per cento il Nord e -21 per cento l’America Latina) è prevista la maggior decrescita anche per via della loro più lunga esposizione alla crisi e l’assenza di flussi turisti internazionali, soprattutto cinesi.

Gli acquisti dei consumatori cinesi (-9 per cento, primi a uscire dall’emergenza), giapponesi (-14 per cento) e del resto dell’Asia (-16,5 per cento) sono attesi in forte diminuzione nel 2020, anche se con un impatto inferiore rispetto a Europei (-25 per cento) e Nord Americani (-21 per cento).

Per quanto riguarda i prodotti, i peggiori impatti sono stimati per gioielli (-23 per cento), orologi (-25 per cento) e abbigliamento (-21,5 per cento), mentre per pelletteria (-17 per cento) e cosmesi (-13 per cento) il calo sarà inferiore.

Stefania Lazzaroni: "la trasformazione digitale delle aziende sarà certamente potenziata e la crisi porterà a nuovi stili di vita, più sostenibili"

“Il Consensus Altagamma con le stime di 22 analisti prevede una forte diminuzione dei consumi mondiali e una profittabilità delle imprese del comparto in calo del 30 per cento nel 2020. Un forte segnale positivo è la performance dei canali digitali retail +16 per cento e wholesale +12 per cento. La trasformazione digitale delle aziende sarà certamente potenziata e la crisi porterà a nuovi stili di vita, più sostenibili, moderati e consapevoli, la cui interpretazione sarà determinante per il rilancio dell’ alto di gamma”, ha affermato Stefania Lazzaroni, direttore generale di Altagamma.

Il Monitor Bain Altagamma sui mercati mondiali stima che i consumi di beni di lusso personali registreranno un calo del ~25 per cento a tassi costanti nel primo trimestre 2020 (rispetto allo stesso periodo del 2019), con diversi livelli di magnitudo tra geografie a seconda delle tempistiche di lockdown e riaperture.

Il ritorno ai livelli (in valore assoluto) del 2019 è previsto nel 2022 o nel 2023, con diverse traiettorie di crescita nei prossimi anni, traiettorie che dipenderanno da come si svilupperanno i driver principali di mercato, inclusa (e soprattutto) la risposta strategica dei brand alla crisi.

Per il 2025, ci si attende che il mercato raggiunga i 320-330 miliardi: rappresenterebbe un tasso di crescita 2019-2025 del +2, +3 per cento.

“Ci aspettiamo una ripresa del mercato del lusso, ma il settore sarà profondamente trasformato”, ha sottolineato dichiara Claudia D’Arpizio, partner di Bain & Company e autrice dello studio. “La crisi attuale impone a quest’industria di pensare in maniera ancora più creativa e di innovare ancor più velocemente per soddisfare le richiese dei consumatori e superare i vincoli sui canali".

“La sicurezza nei negozi sarà obbligatoria, sempre associata alla magia dell’esperienza di lusso: modalità creative per attrarre i consumatori in negozio, o per portargli direttamente i prodotti, faranno la differenza. La velocità di crescita di questo mercato dipenderà dalle risposte strategiche dei brand alla crisi attuale e dalla loro abilità di trasformare l’industria del lusso per conto dei consumatori”, ha aggiunto Federica Levato, partner di Bain & Company e co-autrice dello studio.

Foto: Matteo Lunelli, dall'ufficio stampa di Altagamma,

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