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Manovra al Parlamento: al vaglio il tetto per le multe del Pos

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Markus Spiske
Al via il confronto in Parlamento per l'approvazione della manovra finanziaria entro fine anno. Tra le questioni aperte anche il venir meno delle multe per gli esercenti per i mancati pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Tra le questione aperte c'è quella del venir meno delle multe per gli esercenti per i mancati pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Le prime versioni del testo avevano fissato la quota a 30 euro. Palazzo Chigi ha fatto sapere che è in corso una interlocuzione con la Commissione europea sulla revisione dell'obbligo per gli esercenti di far pagare con il Pos dei cui esiti si terrà conto durante l'iter della legge di bilancio.

"In poco più di un mese il governo ha mostrato già tutta la sua unità e concretezza, dando risposte serie e dettagliate alle esigenze dei cittadini e dell'Italia", ha spiegato la premier Giorgia Meloni. "Le risorse sono ristrette, ma la priorità è la crescita, i tempo sono brevi ma la traiettoria è nitida".

La manovra contiene misure per quasi 35 miliardi di euro il primo documento di programmazione pluriennale, 2023-2025, varato dall'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. È una manovra per due terzi consacrata al contrasto al caro energia e che prova a fare i conti con la difficile congiuntura economica internazionale. Per reperire risorse, tra i punti del documento spicca l'avvio del percorso di "abolizione del reddito" di cittadinanza, nella forma attuale, con la riduzione a 8 mesi per il 2023 invece degli attuali 18 rinnovabili e la previsione di una riforma dal 2024. Nello stesso senso va l'innalzamento al 35 per cento della tassazione sugli extraprofitti e la riduzione dello sconto sulle accise per il carburante a partire dal primo dicembre prossimo (dal primo dicembre prossimo lo sconto su benzina e gasolio passa da 0.25 centesimi per litro a 0.15, e per il gpl da 0.085 per kg a 0.051). La riduzione degli sconti non avrà effetto sugli autotrasportatori che possono contare su altri regimi agevolati. Da notare che dal primo gennaio 2023 la soglia per l'uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro: la misura, contenuta in un primo tempo nel decreto "Aiuti quater", è infatti riapparsa nel testo della manovra.

Con il resto delle risorse, sottolinea Confcommercio, l'esecutivo avvia alcuni provvedimenti. Tra questi figura il taglio del cuneo fiscale, che vale 4.185 miliardi, tutto a beneficio dei lavoratori, fino al 3 per cento per i dipendenti con redditi fino a 20mila euro e del 2 per cento per quelli fino a 35mila euro. Le risorse destinate alla lotta contro il caro energia per i primi tre mesi del 2023 ammontano a oltre 21 miliardi di euro, con l'eliminazione degli oneri impropri delle bollette, il rifinanziamento fino al 30 marzo 2023 del credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30 al 35 per cento, mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40 al 45 per cento.

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