• Home
  • News
  • Business
  • Moda e lusso: 8 investitori su 10 continueranno a investire nel settore

Moda e lusso: 8 investitori su 10 continueranno a investire nel settore

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Business
Tra i settori più attraenti per gli investitori abbigliamento e accessori, cosmetici e fragranze Credits: Pexels, Fauxels
L'83 per cento degli operatori finanziari continuerà a investire nel mercato del lusso. Crescono anche le operazioni di merger and acquisition nel settore, con 358 deal registrati nel 2023 a livello globale: +66 rispetto all’anno precedente. Nello specifico i settori più attrattivi sono apparel&accessories (30 per cento), cosmetics&fragrances, (26 per cento) e furniture (19 per cento). Come l’anno precedente il mercato delle fusioni e acquisizioni è stato trainato da settori come hotel (+46 deal rispetto al 2022), apparel&accessories (+28 deal rispetto al 2022), cars (+15 deal) e yachts (+13 deal). Le operazioni di merher and acquisition risultano, invece, in calo per furniture e cosmetics&fragrances, rispettivamente a -23 e -8 rispetto all’anno precedente. Questi alcuni dei dati contenuti nel report “Fashion & luxury private equity and investors survey 2024” di Deloitte, presentato ieri pomeriggio a Milano, presso White Milano, che ha aperto i battenti proprio ieri, in zona Tortona.

Tra i settori più attraenti per gli investitori abbigliamento e accessori, cosmetici e fragranze

Tornando ai dati, a livello geografico l’Asia ha mostrato la maggiore crescita con un incremento di +30 deal nel 2023 rispetto al 2022, seguita da Europa (+17) e Nord America (+17).

Lo studio di Deloitte è stato condotto a livello globale su un panel di oltre 114 aziende operative nei comparti apparel&accessories, watches&jewellery, cosmetics&fragrances, auto di lusso, hospitality, jet privati, crociere, furniture&houseware, yacths. Il report conferma come il settore fashion & luxury continui ad attrarre l’interesse degli investitori a livello globale, nonostante diversi fattori rilevanti come la frenata del mercato cinese (68 per cento), l’incertezza macroeconomica (55 per cento), il rischio di interruzione della supply chain (45 per cento), i conflitti internazionali in corso (38 per cento) e le elezioni negli Stati Uniti (21 per cento).

L'83 per cento dei fondi sta valutando di investire in un asset di moda e lusso

“Sebbene persista una situazione di incertezza macroeconomica e geopolitica, gli investitori nel settore del fashion & luxury stanno rispondendo ai rapidi cambiamenti del mercato in modo efficace e tempestivo, facendo leva sulle attività di merger and acquisition", ha sottolineato Elio Milantoni, senior partner m&a di Deloitte financial advisory. "Infatti l'83 per cento dei fondi sta valutando di investire in un asset di moda e lusso, con elevato interesse, in particolare, per il settore manifatturiero di abbigliamento e accessori (30 per cento), cosmetici e profumi (26 per cento), arredamento (19 per cento) e vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori (11 per cento). Inoltre, l’attenzione di più della metà degli investitori è focalizzata principalmente sugli investimenti in aziende di medie e medio-piccole dimensioni, con un chiaro obiettivo di consolidamento del settore moda e lusso”.

La Cina supererà l’Europa e le Americhe e diventerà il più grande mercato del lusso

“Nonostante il recente rallentamento", ha aggiunto Ida Palombella, global fashion & luxury co- leader di Deloitte, "la Cina è destinata a superare l’Europa e le Americhe per diventare il più grande mercato del lusso a livello globale con quasi il 25 per cento degli acquisti entro il 2030.

“In un momento molto complesso per il mercato del fashion, White resta vicino alle proprie piccole e medie imprese, che rappresentano una forza economica fondamentale, soprattutto in Italia, per diverse ragioni", ha osservato Massimiliano Bizzi, presidente e fondatore di White, kermesse che si concluderà domenica 22 settembre, a Milano. "Prima fra tutte per il contributo all'economia, rappresentando il tessuto produttivo e contribuendo in maniera determinante al Pil e all'occupazione. Non mi stupisce dunque che esse rappresentino oggetto di interesse per gli investitori. Pur avendo spesso risorse limitate rispetto alle grandi aziende, molte di queste piccole realtà del fashion sono estremamente innovative, sia in termini di prodotto, sia di processi, riuscendo nell'intento di sviluppare soluzioni creative per affrontare sfide specifiche. Sono inoltre realtà più agili e flessibili rispetto alle grandi imprese e ciò permette loro di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze dei clienti".

Un capitolo dello studio di Deloitte, infine, ha preso in considerazione le innovazioni Esg. Nel dettaglio, i settori moda e lusso che tengono meglio il passo con le innovazioni Esg sono quelli inclusi nei beni di lusso personali: abbigliamento, accessori, cosmetici e profumi. Tra le innovazioni in chiave sostenibile spiccano economia circolare (23 per cento), responsabilità sociale (21 per cento) ed efficienza energetica (19 per cento). L’81 per cento degli intervistati nel 2024 potrebbe investire in nuove tecnologie per beneficiare di potenziali sinergie: una crescita del 15 per cento rispetto al 2023. In assoluto l’intelligenza artificiale, i big data e il cosiddetto "internet of things" avranno il maggiore impatto sulle possibili azioni degli investitori.

abbigliamento
accessori
Deloitte
Mergers and acquisitions