Moda femminile italiana: vendite internazionali al 61,3 percento del turnover
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Abbigliamento e moda donna stanno andando meglio dell'uomo e il giro d'affari "è previsto in crescita del 2,3 percento, a 13,74 milioni di euro". Così, ieri mattina a Milano, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, ha descritto il bilancio del comparto della moda donna che sarà protagonista da domani al 27 febbraio, a Milano, con una fashion week che prevede 70 sfilate, 88 presentazioni, 4 presentazioni su appuntamento e 37 eventi in calendario, per un totale di 174 collezioni.
Per il terzo anno consecutivo, l’industria italiana della moda femminile risulta caratterizzata da una dinamica di segno positivo, riconducibile in primis alle performance oltreconfine. Secondo le stime preliminari elaborate da Smi, il mercato estero si è rivelato favorevole durante tutto l’anno: le vendite internazionali si sono portate così al 61,3 percento del turnover settoriale. "I consumi nazionali si sono mostrati complessivamente ancora sofferenti, nonostante alcune differenze per prodotti e canali", ha aggiunto Napoleone.
Smi: il mercato estero si è rivelato favorevole durante tutto l’anno
Numeri alla mano, tra i comparti presi in esame da Smi, come nel biennio precedente, best performer è si rivelata la camiceria femminile, interessata da una crescita non solo sui mercati esteri ma anche in ambito nazionale.
La maglieria e la confezione dovrebbero archiviare il 2016 in area positiva. La confezione in pelle, invece, in sofferenza specialmente oltreconfine, assisterebbe a un peggioramento del trend negativo, già manifestatosi nel 2015.
Relativamente al mercato italiano, nel 2016, sulla base delle elaborazioni Smi sui dati rilevati da Sita Ricerca, la moda femminile accuserà un lieve peggioramento del tasso di decremento del sell-out rispetto a quanto registrato nel 2015. Dopo una primavera estate archiviata con un calo del -3,3 percento, in base ai primi dati provvisori relativi alla stagione autunnale è prevista una flessione del -2,7 percento su base annua.
L’export della moda femminile dovrebbe registrare un fatturato estero in crescita del +3,9 percento, superando quota 8 miliardi di euro. L’import di moda donna, caratterizzato da dinamiche negative per gran parte del 2016, grazie ai risultati ottenuti nella parte terminale dell’anno, è atteso assestarsi sui livelli del 2015, ovvero sui 4,3 miliardi (+0,3 percento).
A fronte dell'andamento degli scambi con l’estero in entrata e in uscita dall’Italia, il surplus commerciale di settore dovrebbe incrementarsi, portandosi sui 3,7 miliardi euro.
Foto: Raffaello Napoleone, Pitti Immagine press office Scritto da Isabella Naef