Mozione Vvd: le normative europee sulla sostenibilità minacciano la competitività

Il partito olandese Vvd ha lanciato un segnale forte a Bruxelles. I parlamentari Thom van Campen e Claire Martens-America hanno presentato il 12 giugno alla Camera dei rappresentanti una mozione che afferma che due direttive europee sulla sostenibilità impediscono alle imprese europee di competere con quelle extra Ue, come quelle in Cina e negli Stati Uniti. Si tratta della Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (Csddd). I due parlamentari invitano il governo olandese a impegnarsi per la revoca delle direttive. Il quotidiano Fd è stato il primo a riportare la notizia.

La Csrd obbliga le grandi imprese a rendicontare in modo dettagliato la sostenibilità delle proprie attività, mentre la Csddd (nota anche come legge sulla "responsabilità di filiera") rende le aziende responsabili delle violazioni nella loro catena di fornitura globale. Entrambe le direttive mirano a promuovere la responsabilità sociale d'impresa, ma secondo i presentatori "queste norme minacciano la competitività europea e sottopongono le aziende a pressioni inutili".

Il quotidiano Fd osserva che la mozione rappresenta un netto cambio di rotta all'interno del Vvd, che in passato era favorevole alle direttive europee sulla sostenibilità. I critici, tra cui le organizzazioni della società civile, temono che una tale posizione consenta alle aziende di ignorare problemi come il lavoro minorile, l'inquinamento ambientale e le cattive condizioni di lavoro nelle catene di produzione.

I Paesi Bassi potrebbero unirsi a Francia e Germania

I Paesi Bassi seguono così altri Stati membri dell'Ue che si sono opposti alla normativa, tra cui Germania e Francia. Il mese scorso il presidente francese Emmanuel Macron si è unito al leader del partito tedesco Cdu Friedrich Merz nel suo appello all'Unione Europea affinché abolisca una direttiva sulla sostenibilità delle imprese.

Resta da vedere se la mozione otterrà sufficiente sostegno in Parlamento per influenzare la politica del governo nei confronti di Bruxelles. Il fatto è che il dibattito sull'equilibrio tra responsabilità sociale e competitività economica è di nuovo in cima all'agenda politica.

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