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Nel 2015 la moda junior a quota 2,67 miliardi

Scritto da FashionUnited

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Secondo le stime preliminari di Sistema moda Italia, nel 2015 la moda junior, cui è dedicato Pitti Bimbo, in scena da oggi al 23 gennaio , nell'accezione che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi di età tra 0-14 anni, intimo e accessori inclusi, assisterebbe a una prosecuzione del trend positivo del giro d’affari, anche se su ritmi più affievoliti rispetto a quelli sperimentati nel corso del 2014. Il turnover settoriale dovrebbe registrare una crescita pari al +1,1 percento, portandosi a 2,67 miliardi di euro.

Alla moda junior è dedicato Pitti Bimbo, in scena a Firenze da oggi al 23 gennaio

Il settore, spiega Smi, durante l'anno ha accusato il rallentamento sul fronte internazionale, mentre ha beneficiato solo in parte del miglioramento del sell-out sul fronte nazionale (di cui hanno fruito maggiormente operatori di natura più tipicamente commerciale).

Guardando alle performance oltreconfine, per la moda junior Smi stima una crescita media annua delle vendite estere corrispondente al +3,9 percento

Una flessione del -1,2 percento, caratterizza ancora l’evoluzione del valore della produzione (variabile che, si ricorda, tenta di stimare l’attività produttiva svolta in Italia, al netto della commercializzazione di prodotti importati).

Guardando alle performance oltreconfine, per la moda junior Smi stima una crescita media annua delle vendite estere corrispondente al +3,9 percento. L’export dovrebbe concorrere al 36,8 percento del turnover settoriale, guadagnando così un punto percentuale rispetto al 2014.

Nei primi nove mesi del 2015 le vendite oltreconfine di moda bébé mostrano un +9,8 percento. A tale risultato hanno concorso, Spagna (interessata da un ‘mini-boom’) e Regno Unito, in aumento del +29,3 percento, rispettivamente primo e secondo mercato di sbocco della moda bébé nel periodo monitorato. Mentre la Germania cresce del +2,9 percento, la Francia cede il -3,4 percento. La Russia, che dal 2010 si era rivelata il primo mercato di destinazione del childrenswear italiano, nel 2015 passa in sesta posizione, accusando un decremento prossimo al -40 percento (peggiore quindi rispetto a quanto registrato dal Tessile-Moda nel suo complesso nel medesimo periodo, ovvero -33,3%).

Sempre con riferimento al solo abbigliamento bébé, le importazioni dall’estero in Italia evidenziano un’evoluzione pari al +5,8 percento. Cina e Bangladesh crescono rispettivamente del +8,2 percento e del +41,1 percento; assieme coprono oltre la metà del totale importato di comparto, con una quota l’una pari al 37,7 percento, l’altro pari al 13,6 percento. La Francia, in seconda posizione, arretra, invece, del -1,6 percento, mentre la Spagna, quarta, del -4,5 percento.

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