Nessun salvataggio per Bhs

Non ci sono buone notizie per la catena britannica Bhs e, di conseguenza, per i suoi dipendenti. Numeri alla mano, infatti, il mancato salvataggio dell'azienda porterà alla perdita di 11mila posti di lavoro e saranno chiusi 163 punti vendita della società.

La settimana scorsa gli amministratori nominati Philip Duffy e Benjamin Wiles, amministratori delegati di Duff & Phelps hanno fatto sapere che nonostante "le numerose offerte" pervenute non è stato possibile trovare un accordo per gli elevati costi da sostenere al fine di rilanciare Bhs, affossata dai debiti.

La stessa sorte delle catena potrebbe toccare ora al marchio a meno che qualcuno non si faccia avanti per acquistarlo dai liquidatori.

Sono 163 i negozi che chiuderanno e 11mila il posti di lavoro che andranno persi

Il declino dello storico marchio, nato nel 1928, era cominciato da anni, poi, il 25 aprile, a causa dei debiti la società è stata messa sotto amministrazione controllata.

L’ex proprietario, il miliardario Philip Green, sarà ascoltato il 15 giugno da una commissione di inchiesta parlamentare in merito al versamento di dividendi per 400 milioni di sterline alla sua famiglia, prima di cedere Bhs per una sterlina a un gruppo di commercialisti e avvocati guidati da Dominic Chappell.

L’ex proprietario, il miliardario Philip Green, sarà ascoltato il 15 giugno

"I nostri pensieri oggi sono con i dipendenti. Li ringraziamo per la loro professionalità e per il duro lavoro", hanno detto Duff & Phelps in una nota. "Vorremmo anche ringraziare il grande pubblico britannico per averci aiutato nei nostri sforzi volti a salvare Bhs che si sono tradotti in diverse settimane di vendite significative".

Tutti i 163 negozi saranno chiusi nel corso delle prossime settimane, e gli amministratori continueranno a cercare i potenziali acquirenti in grado di prendere in consegna i contratti d'affitto dei negozi.

I dipendenti sono stati informati della liquidazione imminente dei beni Bhs la scorsa settimana.

Foto: Bhs