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Netcomm Forum: gli acquisti online valgono 32 miliardi nel 2020

Scritto da Isabella Naef

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Nel 2020 gli acquisti online degli italiani sono cresciuti del 3,4 per cento e hanno raggiunto i 32,4 miliardi di euro. Questi i dati presentati oggi nel corso della XVI edizione del Netcomm Forum sul mercato ecommerce business to consumer in Italia.

La dinamica è stata caratterizzata fortemente dagli effetti della pandemia che hanno generato un andamento opposto tra i comparti di prodotto, cresciuti del +45 per cento, pari a 25,9 miliardi di euro e quelli di servizio, al contrario, calati del -52 per cento, per un valore degli acquisti online ridotto a 6,5 miliardi di euro.

Secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio ecommerce business to consumer- Netcomm School of management del Politecnico di Milano, i comparti di prodotto hanno registrato online, nel 2020, una crescita esplosiva: in valore assoluto vi è stato un incremento di 8 miliardi di euro rispetto al 2019, trainati da informatica ed elettronica di consumo (+1,9 miliardi di euro), food&grocery (+1,3 miliardi di euro) e arredamento e home living (+1,1 miliardi).

La penetrazione dell’online sul totale acquisti retail, complice il crollo dei consumi offline a causa delle restrizioni al commercio fisico dovute alla pandemia, registra un significativo balzo in avanti e passa dal 7 per cento del 2019 al 9 per cento del 2020.

L’ecommerce è in questo particolare momento storico l’unico motore di crescita del commercio e gioca sempre più un ruolo rilevante e decisivo nelle strategie dei merchant e dei retailer, si legge in una nota.

“Per continuare a sostenere l’evoluzione digitale delle imprese e contribuire con la rete del valore del digital retail alla crescita del sistema economico italiano occorre un cambio di paradigma, ovvero ragionare con una visione di “connected economy” che aggreghi e sappia creare sinergie per cittadini, consumatori, imprese e pubblica amministrazione", ha commentato Roberto Liscia, presidente di Netcomm. “É necessario sviluppare un programma concreto di transizione al digitale che supporti e faciliti le imprese in un processo definitivo e irreversibile, connettendo sistematicamente i distretti, le filiere industriali, gli organi pubblici e le imprese, affinché si possano offrire ai cittadini e ai consumatori benefici e servizi in linea con i nuovi stili di vita e supportare le aziende nell’essere sempre più sostenibili e competitive”.

“Rispetto alle prime stime negative, l’ecommerce business to consumer italiano ha chiuso il 2020 con un saldo positivo di crescita. Il brusco calo registrato dai servizi, in primis dal comparto turismo e rasporti, è stato infatti più che compensato dalla straordinaria crescita dei prodotti, spinti dal nuovo lockdown introdotto negli ultimi due mesi dell’anno", ha aggiunto Riccardo Mangiaracina, responsabile scientifico dell’Osservatorio ecommerce business to consumer, School of Management del Politecnico di Milano.

Come emerge dal rapporto quella del digital retail oggi è una vera e propria filiera, la cui rete del valore include sia le realtà che vendono online (merchant e brand owner) che le imprese che erogano servizi legati allo scenario digitale per un totale di 678mila imprese, e che rappresentano il 34 per cento del totale delle imprese di capitali in Italia (1,9 milioni).

Inoltre, stando a una ricerca di Netcomm realizzata in collaborazione con MagNews sulla trasformazione dei percorsi di acquisto dei consumatori tra il 2020 e il 2021 nei settori fashion, food e personal care sono state individuate cinque nuove tipologie di consumatore (consumatore contemporaneo, fast shopper, offline buyer, omnichannel shopper e digital first). Il trend principale è un consistente trasferimento del comportamento d’acquisto da un approccio prevalentemente fisico o omnicanale (acquisti online e offline) a favore di uno “digital first” (acquisti solo online).

Secondo la ricerca nella categoria dei “consumatori digitali” rispetto al 2020 si è registrata una crescita rilevante degli acquisti online in tutti e tre gli ambiti considerati: da 2 a 12,9 per cento negli acquisti di ambito fashion, da 2 a 9,9 per cento negli acquisti di ambito food, da 2 a 12,8 per cento negli acquisti di ambito personal care.

Inoltre, dalla ricerca emerge che i digital wallet e le recensioni online sono i touchpoint più rilevanti nell’abilitazione degli acquisti via web.

Foto: Pexels

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