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Nonostante critiche e boicottaggio Shein cresce e compra marchi

Scritto da Isabella Naef

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Clienti dei pop up di Shein Credits: Shein
Proprio a una manciata di giorni dal caso eclatante di Lille, che ha visto il nuovo negozio Shein boicottato, almeno in parte, da operatori del tessile e cittadini, l'azienda annuncia l'acquisizione del brand Missguided un marchio di moda femminile di tendenza, fino a ora appartenente a Frasers Group.

Missguided entra a far parte della famiglia di brand di Shein

E' così che Missguided "entra a far parte della famiglia di brand di Shein, contribuendo agli sforzi dell'azienda per soddisfare la domanda di varietà di prodotti da parte dei clienti e per offrire loro un'esperienza entusiasmante, si legge in una nota.

Shein annuncia inoltre di aver siglato un accordo per la cessione in licenza della proprietà intellettuale di Missguided a Sumwon Studios, una joint venture tra Shein e il fondatore di Missguided, Nitin Passi. Il marchio Missguided sarà gestito dalla joint venture e i suoi prodotti e le sue collezioni saranno realizzati attraverso il modello di produzione on-demand di Shein e venduti sui siti del brand.

"La joint venture che abbiamo avviato inaugura una nuova tipologia di partnership per Shein, nell'ambito del nostro costante impegno a soddisfare la domanda dei clienti", ha detto Donald Tang, presidente esecutivo di Shein.

"Shein ha reimmaginato il modello di produzione tradizionale dell'industria della moda, costruendo un ecosistema agile e reattivo che sfrutta insight in tempo reale per la produzione on-demand. Ciò consente di ridurre gli scarti di produzione all’origine e di ridurre notevolmente il livello di scorte in eccesso, rispondendo con un aumento della produzione solo in presenza di una effettiva domanda di mercato", ha proseguito il management.

I prodotti e le collezioni Missguided saranno disponibili per i 150 milioni di utenti internazionali di Shein come brand indipendente attraverso i siti del marchio e dell'etailer.

Nelle stesse ora Authentic Brands group (Authentic), piattaforma globale che si occupa dello sviluppo, del marketing e dell’entertainment dei brand, e Shein hanno annunciato la firma di un accordo a lungo termine che riguarda il marchio Forever 21, in particolare per le principali categorie di fashion e lifestyle uomo e donna.

Nel dettaglio, con questa partnership, Shein progetterà, produrrà e distribuirà una linea di vestiti e accessori Forever 21 che comprenderà abbigliamento sportivo, activewear e costumi da bagno. La collezione Forever 21 x Shein sfrutterà il "modello di produzione on-demand di quest’ultimo, aiutando così a ridurre gli sprechi di magazzino, e sarà in vendita online esclusivamente negli Stati Uniti, in Europa e in Australia", specifica il comunicato.

La partnership arriva dopo l'annuncio dell'agosto scorso relativo all'acquisizione da parte dell’etailer cinese di una partecipazione di circa un terzo in Sparc Group (Sparc), una joint venture che comprende Authentic e Simon Property Group ed è il principale partner operativo di Forever 21 negli Stati Uniti. Parallelamente, Sparc è diventata azionista di minoranza di Shein.

"L'approccio innovativo di Shein gli conferisce la capacità di offrire capi di tendenza in tempi rapidi. In un panorama di vendita al dettaglio in continua evoluzione, in cui l'interazione digitale è diventata fondamentale per l'ecommerce, Shein ha aperto la strada alla ridefinizione del modo in cui i brand entrano in contatto con i consumatori", ha sottolineato Jamie Salter, fondatore, presidente e amministratore delegato di Authentic.

I fatti di Lille

Come accennato in apertura di articolo, Shein nonostante le critiche e il boicottaggio dell'opinione pubblica turbata dalle pratiche dell'azienda in termini di rispetto dell'ambiente e delle condizioni di lavoro dei dipendenti, sta avendo successo e sta aprendo sempre più pop up store in tutto il mondo. L'ultima apertura, quella di Lille, risalente al 20 ottobre, però, non è stata priva di problemi. "Sulla Grand Place, venerdì, non tutti sono venuti per fare affari. I designer tessili locali e gli imprenditori hanno manifestato la loro opposizione a questa moda esternalizzata. Sui cartelli, gli oppositori hanno scritto slogan come "non fare nulla costerà molto di più" oppure "compra intelligente, compra umano". Qualcuno, da qualche parte, ne sta pagando il prezzo. #Stopshein", riportava qualche giorno fa Bfm Tv.

Va detto che la città di Lille, così come l'intera regione del nord della Francia, ha una lunga storia con i tessuti, il che ha reso questa apertura piuttosto complicata. Negli anni '80 e '90, la produzione tessile ha iniziato a essere esternalizzata in altri Paesi, ma è rimasto un tessuto economico dinamico basato sulla moda e sull'abbigliamento. Negli ultimi anni c'è stato un vero e proprio desiderio di reinventare questo modello, anche attraverso la rilocalizzazione nella regione. Alla fine, quindi, vedere lo sviluppo di altre aziende di moda ultraveloce solleva delle domande.

Questa volta, la protesta è andata oltre le semplici parole. "Durante la notte, gli attivisti di Extinction rebellion hanno preso di mira le finestre del temporary shop di Shein con vernice nera. L'abbiamo ridipinta con il suo vero colore: quello dell'inquinamento", denuncia il movimento ambientalista riferendosi all'impatto dell'industria tessile sull'ambiente e sulle condizioni di lavoro degli operai", ha spiegato La Voix du Nord.

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