Occupati in calo dello 0,2 percento nella moda nel 2016
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I dati di giugno sul mercato del lavoro mostrano segni di consolidamento della ripresa e, malgrado la lentezza del recupero della produzione industriale e l'incerta dinamica di crescita dei consumi, l'aumento congiunturale degli occupati per il "quarto mese consecutivo è da valutare favorevolmente in chiave prospettica anche perchè una sequenza di 4 variazioni positive non si registrava dal 2007". E' questo il commento di Confcommercio ai dati sugli occuapti e disoccupati diffusi a fine luglio dall'Istat.
"Nei confronti di settembre 2013, punto di minimo dei livelli occupazionali sono stati recuperati oltre 680 mila occupati. Una crescita che, peraltro, continua ad accompagnarsi a una riduzione del ricorso alla Cig, con un decremento delle ore richieste nei primi sei mesi del 2016 del 6,5 percento", si legge nella nota di Confcommercio.
Previsioni Smi: 800 lavoratori in meno nel tessile nel 2016
Considerando le forze di lavoro, cioè la somma di occupati e disoccupati, il mese di giugno fa toccare il massimo assoluto dal 2004, con oltre 25,7 milioni di soggetti coinvolti.
Guardano ai dati relativi al settore tessile-moda diffusi da Smi a giugno e relativi al 2015, è emerso, tuttavia, che nel corso dell'anno scorso non si è interrotta l’erosione in termini di aziende e addetti al settore in tutto il territorio nazionale. "Si deve sottolineare il deciso contenimento del calo, specie rispetto agli anni precedenti", ha spiegato Smi.
Nel dettaglio, sulla base delle elaborazioni effettuate da Smi sui dati di fonte camerale, le aziende hanno mostrato una contrazione media annua pari al -1,1 percento (ovvero corrispondente a 540 unità cessate) che ha portato a stimare 47.079 imprese attive (industriali e non). Sul fronte del mercato del lavoro, gli occupati sono scesi a 402.770 circa, facendo registrare una flessione del -0,9 percento, cui corrisponde una perdita occupazionale di oltre tremilaseicento lavoratori.
Guardando al 2016, nel corso dell'anno le aziende attive e gli occupati, sulla linea di quanto verificatosi lo scorso anno, dovrebbero risultare interessati da cali di entità piuttosto marginale. In particolare, le aziende sono stimate in flessione del -0,4 percento (corrispondente a poco meno di 200 unità), mentre la contrazione occupazionale frenerebbe al -0,2 percento (corrispondente a 800 lavoratori circa).
Foto: Claudio Marenzi, presidente Smi