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Osservatorio Confimprese-Ey: consumi a +46 per cento a dicembre

Scritto da Isabella Naef

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Fashionunited

Consumi in ripresa a dicembre. Stando ai dati dell’Osservatorio permanente Confimprese-Ey sui consumi di mercato che analizza i dati di dicembre 2021 sullo stesso mese 2020, emergere un quadro in miglioramento con una chiusura pari a +46 per cento sul 2020, che era stato impattato molto negativamente dalle restrizioni, ma a -12 per cento rispetto al 2019 in linea con il trend registrato nel periodo giugno-novembre, ovvero dopo l’allentamento delle restrizioni Covid.

L’abbigliamento-accessori segna +15 per cento rispetto al 2020

Sono forti le differenze fra settori di attività. La ristorazione, anche grazie alla volontà degli italiani di tornare alle abitudini di vita pre-Covid, mostra nel 2021 la ripresa più dinamica verso il 2020 con un +22 per cento. Meno brillante il comparto abbigliamento-accessori, che mette comunque a segno +15 per cento sempre rispetto al 2020. Tuttavia, il benchmark sul 2019 registra ancora per entrambi i settori un profondo rosso con la ristorazione a -29 per cento e abbigliamento-accessori a -26 per cento.

L’unica nota positiva arriva dal retail non food, che ha praticamente riconquistato i livelli pre- pandemia e chiude dicembre a +20,5 per cento su dicembre 2021 e +19 per cento sul totale 2020, questo consente al comparto di chiudere il gap vs il 2019 che si riduce al -1,7 per cento, e dove alcune merceologie quali il mondo casa e tecnologia sono in crescita rispetto a due anni fa.

Quanto ai canali di vendita, il travel mostra un trend sempre più critico con -44 per cento sul 2019, ma anche i centri commerciali rimangono ben lontani dai livelli pre-pandemia a -30 per cento. Confermata la preferenza dei consumatori, in relazione a nuovi modelli di vita, per le location di prossimità (cittadine di provincia e periferie metropolitane) che con un -11,3 per cento si posizionano ben 12 punti percentuali meglio della media Paese.

Nelle aree geografiche è sempre il Sud a soffrire meno, sia nel mese -4,5 per cento su dicembre 2019 sia nel totale anno -14 per cento vs 2019. L’area Centro chiude dicembre a -9,4 per cento e il progressivo anno verso 2019 a -22 per cento. Il Nord-ovest fa segnare rispettivamente -13,8 per cento e -24 per cento. Gli andamenti peggiori si registrano nel Nord-est con un mese di dicembre a -19,8 per cento e un progressivo anno a -24,2 per cento.

“L’anno 2021 chiude in linea con le nostre stime a +17 per cento rispetto al 2020 ma con un pesante gap del -22,7 per cento ancora da recuperare sul 2019. Anche le prime proiezioni dell’avvio di gennaio non segnalano nulla di positivo. Oltre all’inflazione in costante accelerazione e il caro bollette che bloccano gli acquisti, a parte quelli di prima necessità, anche l’impatto della pandemia, che costringe a stare in casa, conferma una situazione di forte instabilità che frena i consumi”, ha sottolineato Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese.

“Abbiamo assistito a un dicembre 2021 che rispetto al dicembre 2020, quando erano in vigore misure di contenimento dell’emergenza pandemica, ha confermato un graduale ritorno agli acquisti, e in generale una volontà di tornare alle abitudini di vita pre-pandemia”, ha aggiunto Paolo Lobetti Bodoni, consulting market leader di Ey in Italia. “Nonostante questo quadro in miglioramento, il mese di dicembre 2021 registra ancora un gap di 12 punti rispetto all’anno scorso. Scendendo più nel dettaglio, i centri città, che l’anno scorso avevano beneficiato delle restrizioni sui centri commerciali, quest’anno hanno registrato il trend meno dinamico a +6 per cento dato che i consumatori sono tornati a fare acquisti nei centri commerciali a +67 per cento”.

Facendo un’analisi per città emergono dei trend positivi nel periodo dicembre 2021 rispetto a dicembre 2020. Ad aggiudicarsi il primato è Venezia che chiude a 94 per cento. Seguono Verona (87 per cento), Firenze (80 per cento), Genova (61 per cento) e Napoli (45 per cento). Tra le città con trend di crescita minori figurano Torino (26 per cento) e Milano (27 per cento). Roma, Palermo e Bologna registrano trend positivi rispettivamente al 40 per cento, 41 e 42 per cento.

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