Osservatorio Pmi di Global Strategy: troppo poche le donne ai vertici
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La presenza delle donne ai vertici delle aziende è ancora piuttosto bassa e il settore della moda non fa differenza. Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria fondata e guidata da Antonella Negri-Clementi, ha presentato lo scorso ottobre i risultati della decima edizione dell’Osservatorio Pmi: sono state identificate 724 aziende eccellenti, che hanno registrato negli ultimi 5 anni risultati sistematicamente migliori rispetto ai competitor di settore in termini di crescita, redditività e solidità finanziaria.
Le aziende eccellenti con almeno una componente femminile nell’organo amministrativo sono il manifatturiero (45 per cento) e i servizi (46 per cento)
Dall’analisi è emerso che il 75 per cento delle 724 aziende eccellenti è amministrata da un consiglio di amministrazione, mentre il restante 25 per cento da un amministratore unico, per un totale di 2.369 tra amministratori e consiglieri, di cui 1.913 uomini e 456 donne (cioè il 19 per cento del totale). In particolare, il 57 per cento degli organi amministrativi delle aziende eccellenti è costituito esclusivamente da uomini.
Nel restante 43 per cento è presente una componente femminile, che però, in molti casi, si limita a una presenza “obbligata” per le “quote rosa”, si legge in una nota. Secondo l'indagine, inoltre, con il crescere del numero di consiglieri aumentano le aziende con donne nel consiglio di amministrazione ma non la percentuale di donne sul totale degli amministratori.
Gli amministratori hanno un’età media di 56,4 anni; in media le amministratrici donna sono più giovani di 2,1 anni rispetto agli amministratori uomo (54,7 contro 56,8 anni).
"Abbiamo recentemente presentato i risultati della decima edizione dell’Osservatorio Pmi", ha sottolineato Antonella Negri-Clementi, presidente e amministratore delegato di Global Strategy, "e ne sono orgogliosa. Abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano un’Italia che cresce in maniera straordinaria. Ho però avuto modo di constatare con rammarico, ancora una volta, la scarsa presenza di donne in posizioni di vertice e apicali, soprattutto se confrontata con l’universo delle Società quotate, ovviamente più avanti delle altre aziende in termini di governance e prassi manageriali: ed è un peccato perché ritengo che l’approccio femminile in molte situazioni, per sensibilità, senso pratico e vision, apporterebbe un notevole valore aggiunto e permetterebbe all’economia italiana il salto di qualità che ci porterebbe ai livelli auspicati”.
A livello geografico la maggior penetrazione di eccellenti con presenza di donne tra gli amministratori e consiglieri sul totale delle eccellenti è stato registrato nelle regioni del Nord Ovest (il 50 per cento contro il 43 per cento a livello nazionale) e la minore nel Sud e nelle Isole (18 per cento).
I macro settori nei quali è maggiore, in percentuale, la presenza di aziende eccellenti con almeno una componente femminile nell’organo amministrativo sono il manifatturiero (45 per cento), e i servizi (46 per cento), il commercio si attesta al 37 per cento. Nella fattispecie, meccanica e alimentari e bevande sono i settori che più si distinguono.
Foto: Antonella Negri-Clementi, dall'ufficio stampa Global Stategy