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Panos Linardos, presidente di Rlc Global forum, racconta come affrontare i cambiamenti che plasmano la moda globale

Si è svolto questa mattina, a Milano, presso il Mudec, il primo Rlc Fashion summit. Realizzato in seguito a una partnership siglata nei mesi scorsi da White Milano (fiera in scena da oggi al 28 settembre), in collaborazione con Rlc (acronimo di Retail leaders circle) Global forum, il summit è una piattaforma che va oltre le tendenze, per affrontare le forze strutturali che stanno rimodellando l’economia della moda a livello globale.

L'evento, di cui è stato supporting partner Altagamma, ha riunito diversi attori dell’industria globale per esplorare i cambiamenti strutturali che stanno impattando sul business. FashionUnited ha intervistato Panos Linardos, presidente dell'Rlc Global forum, per capire come le aziende della moda possono fronteggiare i cambiamenti e le priorità di sviluppo strategico. Si inserisce in questa ottica anche lo sviluppo su mercati come America Latina, Sud-est asiatico, Emirati Arabi Uniti: obiettivi raggiungibili solo attraverso passi ben calibrati e una adeguata strategia.

Rlc Fashion summit nasce dall'esigenza di condividere informazioni ed esperienze per plasmare la futura strategia della moda e del retail: crede che i brand italiani possano guidare questo cambiamento?

L'Italia possiede sia l'autorità creativa, sia la forza industriale per assumere un ruolo di leadership. Qui, studi di design, catene di fornitura del lusso e competenze nel retail coesistono, formando un ecosistema unico che pochi Paesi possono eguagliare.

Quali sono, secondo voi, i punti di svolta più importanti in questo momento?

In questo momento, alcuni punti di svolta sono evidenti. In primo luogo, sta emergendo una nuova mappa della crescita globale, con il Golfo, il Sud-est asiatico e l'America Latina che si affermano come mercati potenti. In secondo luogo, la tecnologia sta accelerando, andando oltre la sperimentazione per diventare la spina dorsale del settore, soprattutto con l'Intelligenza artificiale che trasforma lo sviluppo del prodotto, il customer relationship management e la pianificazione. In terzo luogo, il settore immobiliare retail si sta evolvendo, passando dal semplice concetto di metri quadrati all'offerta di esperienze con una reale intenzione e scopo.

Che ruolo giocano mercati chiave come gli Emirati Arabi Uniti in questo particolare momento di mercato?

Il Medio Oriente, e gli Emirati Arabi Uniti in particolare, fungono da hub maturo per la moda. Offrono un flusso affidabile di clienti, partner immobiliari retail sofisticati e un mix eterogeneo di acquirenti provenienti dal Gcc (i Paesi membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, ossia Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain e Oman), dall'Europa, dall'Asia e dall'Africa. Beneficia di forti flussi turistici e di un'infrastruttura consolidata, il che lo rende un connettore naturale tra i brand globali e i mercati in evoluzione della regione. In questo momento, gli Emirati Arabi Uniti servono sia da hub logistico, sia da palcoscenico per testare nuove idee, integrando al contempo la portata e la storia di crescita a lungo termine che si sta sviluppando in mercati vicini come l'Arabia Saudita.

La crisi dei consumi e, soprattutto, la sfiducia di alcuni target di mercato hanno iniziato a farsi sentire anche nel settore del lusso: come si può contrastare efficacemente questa situazione?

Si tratta in realtà di riprendere il controllo in un momento di incertezza. Ciò significa essere disciplinati nell'assortimento, chiari su prezzo e valore, e raddoppiare gli sforzi sulla fidelizzazione dei clienti per garantire visite ripetute. L'Intelligenza artificiale può svolgere un ruolo importante in questo, aiutando a dimensionare correttamente gli acquisti e a migliorare il sell-through in modo da non rimanere con eccedenze. Proteggere i margini significa anche orientarsi verso un numero inferiore di lanci di prodotti, ma più significativi.

È anche importante concentrarsi laddove la domanda è più forte, sui principali hub turistici e sulle comunità locali, e comunicare il valore del proprio brand con precisione. Patrimonio, artigianalità e servizio sono ciò che conferisce significato all'offerta e ciò che la rende giustificata e valida, soprattutto in un momento in cui i consumatori mettono in discussione ogni acquisto.

Quali sono i piani futuri per la vostra piattaforma?

Questo primo Rlc Fashion summit a Milano segna l'inizio di una visione più ampia per creare una piattaforma veramente globale per l'industria della moda e del lusso. Il nostro obiettivo è quello di connettere leader, idee e mercati in modo da promuovere la collaborazione e creare risultati tangibili per il settore. Il lavoro che iniziamo qui proseguirà a ottobre con il nostro Ceo summit a New York e poi a febbraio 2026 con il nostro Global Forum a Riyadh, dove porteremo una delegazione globale per far sperimentare in prima persona la portata della trasformazione e delle opportunità che si stanno presentando nella regione. Connettendo questi incontri, stiamo creando una piattaforma di dialogo e azione continua che consente ai leader di affrontare il cambiamento e cogliere le opportunità ovunque si presentino.

Panos Linardos durante il primo Rlc Fashion summit che si è svolto il 25 settembre a Milano Credits: FashionUnited

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