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Per i driver italiani traffico e indirizzi inaccessibili le sfide maggiori

Scritto da Isabella Naef

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La crescita esponenziale dell'ecommerce registrata negli ultimi anni ha portato anche all'ingaggio di molti delivery driver e a una sempre maggiore pressione dei carichi lavorativi.

La ricerca di Scandit, azienda attiva in soluzioni di smart data capture, ha condiviso la ricerca "Global delivery insight - driver views from the last mile", che rivela una pressione crescente e un cambiamento dei carichi di lavoro.

Il report esamina lo stato del settore delle delivery, basato sulle opinioni di oltre 1.200 delivery driver di 11 Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. La ricerca rivela la continua trasformazione del ruolo dei driver addetti alle consegne e l'incremento del loro carico di lavoro e delle pressioni che devono gestire.

In Italia, il 78 per cento dei driver utilizza uno smartphone per completare le attività di delivery

Il 68 per cento dei driver ha dichiarato che il volume delle consegne è aumentato negli ultimi cinque anni e che, in media, consegna dieci pacchi all’ora. L'aumento del volume è accentuato dal cambiamento del lavoro: il 71 per cento ha dichiarato di dover completare le consegne in diversi punti, mentre il 66 per cento che ora ci si aspetta che lavorino più velocemente, e il 61 per cento ha riferito di un aumento di nuove attività da dover svolgere.

Inoltre, con particolare attenzione ai fattori di stress, i driver italiani hanno citato il traffico e gli indirizzi inaccessibili (entrambi al 27 per cento) come le maggiori sfide per svolgere il proprio lavoro. Mentre i clienti maleducati (25 per cento) e la presenza di un animale aggressivo nella proprietà (15 per cento) sono gli altri due fattori che più incidono sul livello di stress dei driver.

“La nostra ricerca ha messo in luce una forza lavoro sottoposta a un forte stress”, ha sottolineato Samuel Mueller, ceo e co-founder di Scandit. “Mentre le aziende di delivery hanno innovato e diversificato le loro offerte per soddisfare la domanda dei consumatori, i driver in prima linea sentono la pressione per i cambiamenti del ruolo, l'aumento dei volumi delle consegne e le aspettative di delivery rapida. Ora spetta alle aziende implementare la giusta tecnologia per attrarre, sostenere e trattenere questa forza lavoro, che è così fondamentale".

In Italia, il 78 per cento dei driver utilizza uno smartphone per completare le attività di delivery, tra cui fornire una prova di consegna alla porta, verificare l'età o l'identità, e comunicare con i clienti e la sede centrale durante il turno. Inoltre, solo il 19 per cento dei driver si affida a un dispositivo di scansione dedicato, mentre il 3 per cento non utilizza alcun dispositivo per tracciare le consegne.

L'elevato volume e l'evoluzione del carico di lavoro sono ulteriormente intensificati dalla carenza di personale e dalle sfide per la retention, con il 42 per cento degli intervistati in Italia che dichiara che la carenza di personale è aumentata negli ultimi cinque anni. La maggior parte dei driver (71 per cento) ha dichiarato di aver cambiato lavoro negli ultimi due anni, di cui il 52 per cento nell'ultimo anno. Molti di questi cambiamenti di lavoro avvengono all'interno del settore stesso, spiegano gli esperti di Scandit, dato che il 76 per cento in Italia aveva precedentemente un lavoro nel settore delle delivery. La ricerca ha anche rivelato che il 23 per cento combina questo lavoro con un altro, con il 4 per cento che svolge due o più lavori.

Nonostante questa situazione e l'elevato turnover, il settore delle delivery è ancora attraente per la sua forza lavoro: 9 driver su 10 raccomanderebbero il proprio datore di lavoro attuale. Offre comunque opportunità di lavoro flessibili e permette di perseguire carriere e attività diverse.

La ricerca, in Italia, ha evidenziato una ripartizione 53-47 per cento tra lavoratori con contratto e lavoratori a chiamata. Indipendentemente dal loro status lavorativo, i delivery driver cercano cinque caratteristiche principali dal loro datore di lavoro: sono chiaramente importanti lo stipendio e i benefit, rispettivamente il 34 per cento e il 25 per cento li sceglie come motivi principali per accettare un ruolo; ma anche l'equilibrio tra lavoro e vita privata è un fattore importante (31 per cento); mentre il 33 per cento sceglierà un nuovo datore di lavoro piuttosto che un altro sulla base della brand reputation; infine, il 22 per cento sceglie un ruolo in base al tipo di tecnologia che gli viene fornita per svolgere le proprie mansioni.

Scandit e Opinium hanno intervistato 1.217 delivery driver in 11 mercati ad agosto 2022. I driver provengono da Regno Unito, Germania, Spagna, Francia, Italia, Stati Uniti, Brasile, Messico, Giappone, Australia e India. Tra questi figurano lavoratori a chiamata, lavoratori autonomi a tempo determinato e driver a tempo pieno. I risultati completi della ricerca, comprese le variazioni internazionali, sono disponibili su richiesta. Le prossime edizioni di Global Delivery Insight forniranno maggiori dettagli sull'uso della tecnologia e sulle sfide, nonché sui fattori di stress e sulle motivazioni dei driver.

Foto: Pexels, Artem Podrez

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