Piano cashless: allo studio per i commercianti zero commissioni fino a 5 euro
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Novità per in arrivo per i commercianti. Con il Piano cashless, infatti, il Governo intende accelerare nella promozione dei pagamenti digitali.
L'obiettivo è di incentivare gli Italiani a preferire sempre più ai contanti i pagamenti digitali. Sarebbe allo studio un protocollo che garantisce ai commercianti zero commissioni sui pagamenti fino a 5 euro. Per quelli fino a 10 o 25 euro, invece, dovrebbe essere prevista la possibilità di ridurre o azzerare le commissioni sarà affidata alla libera iniziativa dei gestori.
La digitalizzazione dei pagamenti, così come l'incentivo all'uso del pos, sono tra gli obiettivi in programma nel 2021
La data di partenza per la nuova normativa è il primo dicembre. I pagamenti tracciabili sono alla base anche delle strategie anti-evasione attualmente allo studio.
In base agli ultimi confronti internazionali riportati nell'Appendice alla Relazione annuale di Banca d’Italia presentata il 29 maggio 2020 e relativi alla diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante (assegni, bonifici, disposizioni di incasso, pagamenti con carte), emerge che il numero di operazioni pro-capite in Italia risulta ancora inferiore alla media europea.
Nel dettaglio, la digitalizzazione dei pagamenti, così come l'incentivo all'uso del pos, sono tra i più importanti obiettivi in programma nel 2021. Come sottolinea Confcommercio, si parla di bonus bancomat, cashback, super cashback e di un piano vero e proprio di interventi per contrastare l'evasione fiscale.
In particolare con gli ultimi interventi normativi è stata prevista un’iniziativa finalizzata a promuovere l’utilizzo di strumenti elettronici di pagamento attraverso un meccanismo, il “Cashback” appunto, che dà la possibilità per i consumatori di vedersi retrocedere un importo percentuale dell’ammontare degli acquisti effettuati tramite questi strumenti di pagamento.
Allo stato attuale non sono ancora stati definiti gli esatti meccanismi di funzionamento di questa iniziativa e si è in attesa dell’emanazione dei relativi regolamenti. Il regolamento dovrebbe arrivare entro fine novembre e, numeri alla mano, per cashback si intende un rimborso di 300 euro l'anno, nella modalità di un rimborso semestrale di 150 euro, qualora venissero effettuati, con pagamento digitale, almeno 50 acquisti del valore di almeno 1.500 euro.
Come riporta Confcommercio, sarà possibile accedere al cashback procedendo molto probabilmente tramite l'applicazione già utilizzata per il Bonus Vacanze, l'app IO della Pubblica Amministrazione, che consentirà all'utente di registrare le proprie carte di pagamento (carte di credito e bancomat) ed effettuare le relative operazioni.
Tornando ai dati sui pagamenti digitali, va osservato che i maggiori divari riguardano l’utilizzo di bonifici e disposizioni d’incasso, peraltro strumenti questi che, in genere, non riguardano le transazioni nell'attività di vendita di beni e servizi al dettaglio. Dal confronto con la Germania, per esempio, emerge cge in Italia si registrano 24,1 bonifici annui pro-capite contro i 77,8 e 19,6 disposizioni d’incasso pro-capite contro 128,1.
Sul fronte delle operazioni di pagamento su Pos, invece, il confronto con la Germania evidenzia un dato simile: 64,8 operazioni annue pro-capite in Italia, contro 64,3 operazioni pro-capite in Germania.
In totale nel 2019 sono state effettuate in Italia oltre 4,6 miliardi di operazioni su POS per un controvalore transato di circa 260 miliardi di euro.
In base al Focus carte di credito e di debito dell’Osservatorio Credito Confcommercio elaborazione settore credito Confcommercio su base dati Banca d’Italia, è emerso che il 72 per cento delle imprese utilizza il Pos per pagamenti con carte di credito su importi sopra i 50 euro. Percentuale che passa al 65 per cento nel caso di carte di debito. Inoltre, il 67 per cento delle imprese considera "non vantaggiosa" l’accettazione delle carte di credito e debito e il primo motivo di insoddisfazione (95 per cento) è legato ai costi di gestione e delle commissioni.
Circa la metà degli esercenti si è rivolto alla propria banca per trattare una riduzione delle commissioni: il 60 per cento non ha ricevuto soddisfazione. Il 75 per cento degli esercenti considera prioritaria la riduzione dei costi nell’ottica di una spinta generale alla diffusione delle carte e il 23 per cento chiede di ridurre i costi di installazione e gestione.
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