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Prada e Tod's nell'era del lusso 4.0

Scritto da Isabella Naef

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Tempi di produzione più veloci, clienti con una maggiore identificabilità e, quindi, facilmente raggiungibili a patto di saper sfruttare al meglio il digitale, e distribuzione calibrata sul giusto mix di monomarca e multimarca, sia online, sia offline. Il "see now buy now", invece, pare essere poco in sintonia con il mondo del lusso che richiede tempi più lunghi di produzione. Secondo i manager delle griffe del lusso è una realtà solo per le grandi catene che producono capi di bassa qualità.

Bertelli (Prada): si tratta di coniugare la produzione, i punti vendita e l'ecommerce

In ogni caso, l'era del lusso 4.O è iniziata, anzi, è in pieno corso come ha testimoniato il gotha della moda che ieri, a Milano, ha partecipato alla sedicesima edizione del Milano Fashion global summit, l’iniziativa organizzata da Class Editori in collaborazione con Camera nazionale della moda italiana, The Wall Street Journal Europe e Bank of America–Merrill Lynch.

"Per Prada si è trattato di affrontare un processo che non si può rifiutare. Bisogna coniugare la produzione, i punti vendita e l'ecommerce. Tutto deve funzionare in maniera armonica", ha detto Patrizio Bertelli, ceo di Prada, intervenendo al summit di ieri. "In molti casi mi sembra che ci sia una sorta di corsa al west, fatta senza ragionare", ha aggiunto Bertelli.

"Il see now buy now è complicato per chi fa prodotti di qualità", ha osservato Della Valle, aggiungendo che per realizzare collezioni di alto livello il tempo è necessario. "Noi stiamo trasformando la tempistica pensando che ogni due mesi dobbiamo mandare roba nuova in negozio. Questo è il vero cambiamento. Le tecnologie ci obbligano a non fare invecchiare troppo il prodotto", ha detto il presidente di Tod's, specificando che l'azienda marchigiana opera sia con il canale ecommerce di proprietà, sia in partnership con quattro o cinque operatori multimarca.

Brunello Cucinelli: "noi desideriamo essere artigiani umanisti del web"

"Se tu del tuo tempo non accetti i cambiamenti forse prenderai la parte peggiore": Brunello Cucinelli, fondatore dell'azienda conosciuta in tutto il mondo per il cachemire, ha citato Voltaire per spiegare la necessità di adeguarsi alle mutate esigenze del mercato. "Noi desideriamo essere artigiani umanisti del web", ha spiegato Cucinelli nel suo intervento al Milano Fashion global summit.

L'azienda gestisce l'ecommerce sia internamente, con uno shop interno, sia appongiandosi a etailer come Mytheresa e Net a porter. "Ma il vero tema è se facciamo collezioni belle", ha detto il fondatore dell'azienda di Solomeo, ricordando che su questo fronte il multibrand è il vero guardiano del brand.

Foto: Patrizio Bertelli e Diego Della Valle al Milano Fashion Global Summit. Foto press office
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