Profitti in calo del 21 percento per Burberry
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Il blasonato marchio inglese Burberry ha archiviato l’esercizio fiscale 2017 con una contrazione dei profitti causata, almeno in parte, dalla debole domanda negli Stati Uniti e dagli effetti della sterlina. Nel dettaglio, l'etichetta ha chiuso il periodo con utili pretasse in flessione del 21 percento a tassi correnti (+10 percento a parità di valute) a quota 462,4 milioni di sterline (circa 542 milioni di euro a cambio di ieri) a fronte di ricavi per 2,8 miliardi di sterline, in crescita del 10 percento a cambi correnti (-2 percento a cambi costanti).
A luglio sarà operativo il nuovo ceo Marco Gobbetti
"Il 2017 è stato un anno di transizione per Burberry in un mondo del lusso che sta cambiando velocemente", ha sottolineato in un comunicato stampa", Christopher Bailey, direttore creativo e attuale ceo di Burberry.
Il canale retail ha contribuito ai ricavi per il 77 percento: a oggi l'azienda conta 209 negozi che vendono la prima linea, 200 licenze con department store, ecommerce e 60 outlet che hanno visto crescere le vendite del 3 percento a quota 2.127,2 milioni di sterline.
Lo scorso gennaio l'azienda ha annunciato che Marco Gobbetti è entrato nel gruppo il 27 gennaio per poi assumere in estate la carica di chief executive, al posto di Christopher Bailey. Bailey resterà alla guida di Burberry fino al 7 luglio per poi assumere gli incarichi di president e chief creative officer.
Gobbetti è attualmente chief executive e chairman di Céline, etichetta che fa capo al colosso francese LVMH, e lavora da venti anni nel segmento del lusso.
L'etichetta inglese aveva archiviato il primo semestre con profitti prima delle tasse in flessione da 155 a 102 milioni di sterline (da 172 a 113 milioni di euro circa). I ricavi avevano registrato un declino del 5 percento dei ricavi (4 percento la contrazione a perimetro costante) a 1,16 miliardi di sterline.
Foto: Burberry