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Rapporto Euler Hermes: il commercio globale crescerà del +5,4 per cento nel 2022

Scritto da Isabella Naef

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Il livello di discontinuità nelle catene di fornitura globali potrebbe rimanere elevato fino alla seconda metà del 2022, a causa delle nuove ondate di Covid-19 nel mondo, ma la crescita del commercio resterà solida per tutto il 2022 e il 2023. Queste alcune delle evidenze emerse dal Global Trade report di Euler Hermes (Gruppo Allianz).

Nel dettaglio, il commercio globale crescerà del +5,4 per cento nel 2022, nonostante le discontinuità nelle catene di approvvigionamento. Secondo il report dell'azienda attiva nell’assicurazione crediti, le economie avanzate subiscono di più l’effetto dei colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento che i problemi della domanda. Secondo Euler Hermes, le carenze di produzione sono causa dell'attuale contrazione dei volumi globali degli scambi per il 75 per cento, mentre il resto è dovuto ai ritardi nei trasporti. In prospettiva, gli ordinativi in rapida crescita, dovrebbero diventare esecutivi verso la fine del 2022, mentre, l'aumento della spesa in infrastrutture portuali negli Stati Uniti dovrebbe comportare una forte riduzione delle strozzature nel trasporto globale.

Euler Hermes non vede una chiara tendenza al “reshoring” o “nearshoring”

Il report mette in luce che nel tiro alla fune per le forniture dalla Cina, l'Europa perde rispetto agli Stati Uniti. "L'Europa è più a rischio rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda la forte dipendenza dalle forniture intermedie dall'estero. Senza un aumento della capacità produttiva e degli investimenti in infrastrutture portuali, la normalizzazione dei colli di bottiglia presenti nell'offerta in Europa potrebbe essere rinviata oltre il 2022, se la domanda restasse al di sopra del proprio potenziale. Secondo Euler Hermes, gli elettrodomestici, l'elettronica di consumo, l'automotive e la meccanica sono i settori più vulnerabili alla scarsità di forniture", spiegano gli esperti.

"La Cina rappresenta un notevole rischio di ribasso per l'Europa: in base alle nostre stime, un calo del 10 per cento nelle importazioni dell’Ue dalla Cina potrebbe frenare per oltre il 6 per cento il settore dei metalli, per oltre il 3 per cento l’automotive (tra cui i mezzi di trasporto) e per l’1 per cento il settore dei computer e dell’elettronica", sostiene Ano Kuhanathan, senior sector advisor di Euler Hermes.

Nonostante le discontinuità presenti nelle catene di approvvigionamento globali, fino a questo momento Euler Hermes non vede una chiara tendenza al “reshoring” o “nearshoring” delle attività industriali. L'unica eccezione è il Regno Unito, che probabilmente ha subito le interruzioni a causa della Brexit. Tuttavia, nel 2021 il protezionismo ha raggiunto livelli record e dovrebbe rimanere elevato, soprattutto sotto forma di barriere commerciali non tariffarie, assicurano gli esperti.

Nonostante il rischio di una doppia recessione nel primo trimestre 2022, Euler Hermes prevede la normalizzazione dei volumi dei flussi commerciali internazionali a partire dal secondo semestre 2022, sulla scia di diversi fattori. Tra questi la riduzione della spesa privata in beni durevoli, a causa del ciclo di sostituzione più lungo e del passaggio a comportamenti di consumo più sostenibili; una scarsità meno netta delle forniture, in quanto le scorte sono tornate ai livelli pre-crisi, o li hanno addirittura superati nella maggior parte dei settori, ed è aumentata la spesa in conto capitale (soprattutto negli Stati Uniti). Tra gli altri fattori anche la riduzione della congestione navale (gli ordinativi globali per nuove navi container hanno raggiunto livelli record negli ultimi mesi, pari al 6,4 per cento della flotta esistente) e la spesa prevista in infrastrutture portuali negli Stati Uniti, pari a 17 miliardi di dollari.

“Nel complesso, ci aspettiamo una crescita del commercio globale in termini di volumi pari al +5,4 per cento nel 2022 e al +4,0 per cento nel 2023, per poi tornare gradualmente ai livelli medi pre-crisi, a costo comunque di maggiori squilibri globali. Gli Stati Uniti registreranno deficit commerciali record (circa 1,3 trilioni di dollari nel 2022-2023), a cui farà eco in Cina un surplus commerciale record (in media 760 miliardi di dollari). Nel frattempo, anche l'Eurozona registrerà un surplus superiore alla media di circa 330 miliardi di dollari”, spiega Françoise Huang, senior economist per l'Asia-Pacifico di Euler Hermes.

Foto: Pexels

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