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Report Snapchat: la realtà aumentata potrebbe evitare i resi

Scritto da FashionUnited

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Pexels, credit Solen Feyissa

Dallo studio Snapchat “Il futuro dello shopping”, condotto da Foresight Factory in dodici Paesi a livello globale (Italia compresa) emerge la potenziale della realtà aumentata (Ar) nel colmare il divario tra acquisti fatti nella vita reale e online, indirizzando le attuali criticità dei consumatori nel loro percorso di acquisto online.

Il 37 per cento dei resi si sarebbe potuto potenzialmente evitare con l’utilizzo della tecnologia di realtà aumentata

“Basti pensare che in Italia, di tutti i capi d’abbigliamento acquistati online e restituiti nell’ultimo anno, il 37 per cento si sarebbe potuto potenzialmente evitare con l’utilizzo della tecnologia di realtà aumentata durante il processo d’acquisto, con un potenziale risparmio di 272 milioni di euro. Oltre due quinti (43 per cento) dei resi, infatti, sono legati a errori di taglia, un problema che il try-on virtuale aspira a far superare”, si legge in una nota.

“La crescita dello shopping online ha indubbiamente avuto un impatto sugli acquisti nei negozi tradizionali nel corso degli ultimi anni, tendenza che si è ulteriormente accelerata durante la pandemia. Ma la tecnologia ha anche aiutato e ispirato i retailer a contribuire alla crescente sovrapposizione tra ambienti online e fisici, e oggi è diventata fondamentale per molte delle nostre esperienze quotidiane. In questo modo la tecnologia, piuttosto che annunciare ufficialmente la fine del commercio al dettaglio nei negozi fisici, ha favorito una trasformazione che è vantaggiosa sia per i consumatori che per i commercianti,” ha commentato Claire Valoti, vp Emea di Snap Inc.

Dallo studio emerge che il 13 per cento dei consumatori italiani ha già utilizzato la realtà aumentata nel processo di acquisto e, di questi, il 56 per cento afferma che l’ha incoraggiato a comprare qualcosa. La realtà aumentata può infatti supportare l’interazione dei potenziali clienti con il prodotto attraverso il percorso di acquisto e avere un impatto diretto sulle vendite al dettaglio.

“Avendone intuito il potenziale, il 24 per cento dei consumatori italiani si aspetta di incrementare il proprio utilizzo dei try-on virtuali nel prossimo anno. Introdurre l’Ar all’interno degli ecommerce fornirà ai retailer la via più sicura per ottenere una differenziazione del percorso d’acquisto, un vantaggio competitivo e maggiori ricavi; inoltre, rappresenterà una leva per aiutarli a superare le barriere che rallentano in Italia la crescita del commercio online, tra cui la principale è, secondo oltre 2 intervistati su 5 (42 per cento), l’impossibilità di provare i prodotti prima di acquistarli. Seguono l’impossibilità di toccare i prodotti (41 per cento) e l’impossibilità di vederli di persona (37 per cento).

Ar in Italia: entro il 2025 la useranno 3 ragazzi della Gen Z su 10 prima di fare acquisti

Secondo il report di Snapchat l’utilizzo dell’Ar per fare acquisti aumenterà entro il 2025 e come conseguenza sosterrà direttamente anche le vendite. Dall’analisi dei dati del 2021, si prevede che in meno di 5 anni si registrerà un aumento del 27 per cento nella proporzione di acquirenti della Gen Z che utilizzerà la realtà aumentata prima di acquistare un prodotto, arrivando a uno scenario in cui quasi 3 Gen Z su 10 faranno shopping grazie alla realtà aumentata.

Inoltre, potendo scegliere tra realtà aumentata e visita in negozio, gli italiani preferirebbero l’utilizzo di try-on in primis per prodotti di moda (abbigliamento e accessori) e di bellezza (trucchi o tinte per capelli), entrambi indicati dal 33 per cento dei rispondenti. Seguono mobili (28 per cento) e articoli di lusso (18 per cento).

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