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Ricerca Pwc: il second hand è una scelta consapevole; l'abbigliamento è la categoria di lusso più acquistata

Il second hand non è più una nicchia ma una scelta consapevole, sempre più integrata nel comportamento d’acquisto delle generazioni più giovani: il 40% della gen Z e il 28% dei millennial ha già acquistato prodotti di seconda mano su Vinted, mentre il 41% e il 27% rispettivamente li ha anche venduti. Al contrario, il 53% dei baby boomer e il 49% della gen X non ha mai acquistato né venduto articoli second hand, segno di una resistenza culturale ancora forte.

Il 71% dei consumatori ha acquistato almeno una volta articoli di lusso in boutique multimarca italiane, tra negozi fisici e online e il 39% dei gen Z considera molto importante la possibilità di personalizzare un prodotto. Queste alcune delle evidenze emerse dall'indagine "Trends in luxury fashion: Consumer survey 2025" di Pwc condotto su 268 consumatori in Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna, appartenenti alle generazioni baby boomers, gen X, millennials e gen Z. Alcuni risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Roma, durante un convegno sul retail organizzato da Camera Buyer Italia.

Quando il prezzo è troppo alto qualcuno aspetta i saldi, qualcuno sceglie il second hand, altri il noleggio

L’87% dei millennial, inoltre, è più interessato a scoprire nuovi brand multimarca di fascia alta, mentre il 49% dei baby boomer non è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. Insomma, pare evidente che il lusso stia cambiando volto e che le nuove generazioni lo vogliono sostenibile, accessibile, personalizzabile.

L’abbigliamento si conferma la categoria di lusso più acquistata, con il 69% dei consumatori che ha acquistato almeno un capo negli ultimi 12 mesi, a cui seguono accessori (53%), scarpe (32%) e borse (16%). I giovani della generazione Z si distinguono per la varietà degli acquisti: il 66% sceglie abbigliamento, il 62% accessori, il 43% scarpe e il 18% borse. Simili le preferenze dei millennials, mentre gen X e baby boomer puntano soprattutto sull’abbigliamento, dimostrando meno interesse per accessori e calzature.

“La moda di lusso sta attraversando una trasformazione profonda e irreversibile. Le nuove generazioni non si accontentano più di acquistare un prodotto: vogliono comprenderne il valore, la storia, l’impatto. Gen Z e Millennial stanno ridefinendo le regole del gioco, spingendo il settore verso modelli più sostenibili, più inclusivi e più digitali. I consumatori sono più informati, più curiosi, più esigenti e ci indicano chiaramente dove investire: nell’esperienza, nella circolarità, nella fiducia. Per le aziende del settore, questa è un’opportunità concreta per ripensare il proprio posizionamento e costruire valore nel lungo periodo. Il futuro del lusso è già qui, e parla il linguaggio della consapevolezza”, ha spiegato, attraverso una nota, Erika Andreetta, partner Pwc Italia, Emea fashion & luxury leader.

Quando il prezzo di un prodotto viene giudicato troppo alto, i consumatori cambiano comportamento. Circa un terzo (29%) ammette di aspettare i saldi, mentre il 20% sostiene di non aver mai rinunciato a un acquisto per motivi economici. Le generazioni più giovani mostrano strategie più flessibili: la gen Z predilige il second-hand, il noleggio e le vendite private, i millennial cercano alternative simili in brand più accessibili, mentre gen X e baby boomer non sembrano farsi scoraggiare dal prezzo.

Un altro dato interessante riguarda il tempo che intercorre tra l’incontro con un prodotto e la decisione di acquistarlo. La gen Z è più ponderata: solo il 34% decide in meno di mezz’ora, mentre il 21% impiega qualche ora prima di comprare. Al contrario, i baby boomer risultano più impulsivi: il 32% acquista entro 10 minuti e ben il 47% entro mezz’ora.

Le motivazioni che guidano l’acquisto di un prodotto di lusso non si limitano al design o al brand. I fattori più influenti sono l’artigianalità e la qualità del servizio clienti (37%), seguite da sostenibilità ambientale (32%), produzione made in Italy (31%), lo status associato al brand (31%) e le recensioni di amici e parenti (28%). La personalizzazione emerge come un elemento chiave: il 39% della gen Z ritiene molto importante la possibilità di personalizzare un prodotto o servizio in base alle proprie preferenze di design, funzionalità, contenuti ed esperienza d’uso.

Erika Andreetta, partner Pwc Italia, Emea fashion & luxury leader Credits: Pwc Italia

Acquisti in negozio oppure online?

Il canale fisico resta un punto di riferimento per chi acquista moda di lusso, ma l’esperienza omnicanale è ormai una realtà consolidata. Solo il 34% dei consumatori dichiara di acquistare esclusivamente in negozi fisici, contro il 13% che compra solo online. La maggioranza alterna entrambi i canali (53%), dimostrando una crescente fluidità tra esperienza fisica e digitale.

La preferenza per il negozio fisico si rafforza in alcune categorie: vengono acquistati prevalentemente in boutique fisiche gioielli (41%), accessori (40%) e abbigliamento formale (39%). La metà dei baby boomer predilige l’acquisto esclusivamente in negozi fisici (48%), mentre la gen Z mostra una forte propensione all’ibrido (68%), combinando fisico e digitale.

Quando si tratta di scegliere dove acquistare, il negozio del brand è il canale preferito da tutte le generazioni.

Seguono i negozi multimarca, apprezzati soprattutto da gen X (40%) e baby boomer (26%). Outlet, second- hand e mercati locali restano marginali.

L’esclusività è il principale fattore che rende un negozio multimarca di fascia alta attraente

Anche online, gli acquisti variano a seconda della generazione. In media, l’ecommerce monomarca resta il canale preferito, seguito dalle boutique multimarca e dai marketplace generalisti. La gen Z si distingue per una presenza più intensa sulle piattaforme digitali, suddividendo i propri acquisti tra e-commerce, outlet online e mercati di second-hand.

I negozi multimarca si confermano protagonisti nella moda di lusso, diventando un punto di riferimento per chi cerca varietà, qualità e nuove esperienze di acquisto. Sono i millennials a frequentarli di più, con il 79% che sceglie queste boutique, seguiti dalla gen Z al 69%. Sul versante opposto, i baby boomer risultano la generazione meno propensa ad acquistare in boutique multimarca italiane (47%) e anche quella con la conoscenza più limitata di questo canale (16%).

La fiducia verso i multimarca di fascia alta varia sensibilmente tra le generazioni. Gen Z e millennial risultano i più convinti, con il 49% e il 46% che ritengono questi negozi in grado di selezionare i brand giusti per loro. La gen X mostra un atteggiamento più moderato (63%), mentre i baby boomer si dimostrano più scettici: il 32% si dichiara “poco” o “per nulla” d’accordo.

L’esclusività è il principale fattore che rende un negozio multimarca di fascia alta attraente per il 43% dei consumatori.


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