Richemont: profitti a +22 percento nei sei mesi
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Compagnie Financière Richemont, gruppo ginevrino che ha in pancia marchi come Cartier, Montblanc e Piaget, attivo nel segmento del lusso, nei primi sei mesi dell'anno fiscale ha registrato profitti in crescita del 22 percento a 1,1 miliardi di euro, a fronte di un fatturato pari a 5,82 miliardi, in rialzo del 15 percento.
Fatturato pari a 5,82 miliardi, in rialzo del 15 percento
In valute locali la progressione delle vendite si è attestata al 3 percento, ha spiegato la società in un comunicato diffuso questa mattina. Il risultato d'esercizio è cresciuto del 6 percento a quota 1,39 miliardi.
I dati positivi sono comunque inferiori alle previsioni degli analisti raccolte dall'agenzia Awp, che avevano previsto un utile di 1,20 miliardi e e un fatturato pari a 5,95 miliardi.
Johan Rupert, presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda si è mostrato soddisfatto dell'andamento dei conti. A preoccupare i vertici è soprattutto il secondo semestre: "per il secondo semestre la situazione si annuncia complessa, in particolare a causa delle difficoltà dei partenariati nel settore degli orologi".
"Perseguendo strategie di marketing differenziate, le nostre maison mantengono i loro programmi di investimento volti a migliorare costantemente la loro capacità di adattamento a un mercato instabile. Sul lungo termine restiamo ottimisti: effettivamente la richiesta nelle nostre boutique di proprietà resta sostenuta, dimostrando anche quanto l'attrattiva per il savoir faire artigianale e la qualità delle nostre maison sia perenne", ha aggiunto Rupert.
Oltre ai dati, l'azienda ginevrina ha annunciato che il ceo di Cartier, Stanislas de Quercize, ha lasciato l'incarico e da gennaio sarà sostituito da Cyrille Vigneron, attualmente a capo della unit giapponese di Lvmh. Vigneron, prima di approdare al gruppo francese, aveva già lavorato per 25 anni in Richemont.