Rinnovato il contratto nazionale tessile abbigliamento
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Ieri, a Milano, Smi e le organizzazioni sindacali di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil hanno sottoscritto l’accordo di rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore tessile abbigliamento moda, che viene applicato in oltre 40mila aziende per circa 420.000 addetti. Il nuovo contratto decorre dal primo aprile 2017 e avrà durata fino al 31 dicembre 2019 (45 mesi).
La firma del contratto è arrivata dopo quasi un anno di difficile trattativa, dovuta alle grandi distanze tra le posizioni di partenza delle parti, contrassegnata da agitazioni sindacali, da manifestazioni e da due scioperi generali di settore nei mesi di novembre 2016 e gennaio 2017. La conclusione della vertenza contrattuale, si legge in una nota di Smi, "con riguardo alla parte economica, prevede una soluzione di mediazione, con la fissazione dei minimi retributivi ex-post in base all’indice di inflazione Ipca e la previsione, al contempo, di anticipi retributivi definiti convenzionalmente ex-ante. Gli aumenti reali dei salari sono quindi demandati al livello aziendale, dove è possibile realizzare lo scambio vero tra maggiore produttività e migliori condizioni retributive".
Nel dettaglio, per la parte economica, non sono previsti incrementi retributivi né costi ulteriori (quindi nessun importo una tantum) per il primo anno di vigenza contrattuale. Pertanto i minimi retributivi vigenti sono confermati fino al 31 marzo 2017.
Inoltre, la base retributiva di riferimento per il periodo di vigenza del contratto è stata definita in 1.715 euro lordi (al quarto livello). La regolazione dei minimi sull’inflazione effettiva viene preceduta dal riconoscimento di anticipi retributivi, definiti come segue: dal primo aprile 2017 fino al 30 giugno 2018, sarà riconosciuto un incremento di euro 25,00 lordi medi (al quarto livello). Dal primo luglio 2018 e poi dal primo luglio 2019, sono previsti ulteriori incrementi dei minimi retributivi pari rispettivamente a euro 25 euro a 20 euro lordi medi.
Per quanto riguarda il welfare, il contratto costituisce un Fondo bilaterale nazionale, aperto alla partecipazione degli altri comparti industriali della moda, per l’assistenza sanitaria integrativa al Servizio sanitario nazionale in favore di tutti gli addetti del settore. Il Fondo, al quale saranno automaticamente iscritti tutti i dipendenti delle aziende che applicano il Ccnl Tessile Abbigliamento moda, sarà finanziato con un contributo base a carico delle aziende pari a 12 euro mensili per addetto, per 12 mensilità, con decorrenza dal primo gennaio 2018.
Infine, gli interventi di modifica più rilevanti relativi alla disciplina normativa del contratto nazionale riguardano una maggiore flessibilità “in entrata”, con la previsione del 30 percento di contratti a termine sul totale dei dipendenti a tempo indeterminato, calcolata come media annua comprensiva dei contratti di somministrazione a termine; la facoltà per l’azienda, in alternativa alla previsione tradizionale delle 3 settimane, di disporre un periodo di ferie continuative pari a 2 settimane, con la terza settimana fruibile sempre continuativamente ma in separato periodo; l’aumento della quota annua di ore di flessibilità da 96 a 104 ore; la nuova disciplina contrattuale dei congedi parentali, fruibili continuativamente, a giorni o a ore e l’aggiornamento della disciplina del part time.
Foto: Smi website