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Ripresa per il kidswear e boom di vendite online

Scritto da Isabella Naef

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I dati del kidswear 2014 sono stati diffusi ieri dagli organizzatori di Pitti Bimbo, kermesse in scena alla Fortezza da Basso di Firenze da oggi, 22 gennaio al 24.

Secondo le stime preliminari 2014 di Smi, Sistema moda Italia, nel 2014 la moda junior (accezione che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi/e di età tra 0-14 anni, intimo e accessori inclusi) assisterebbe a un cambio di passo, con un ritorno in area positiva del turnover. L’incremento dovrebbe raggiungere il +1,5 percento su base annua, per un valore complessivo che torna a superare, come nel biennio 2011-2012, i 2,6 miliardi di euro.

Vendite online a +120 percento

Oltreconfine la moda bambino ha assistito a una prosecuzione del trend positivo riavviatosi nel 2010. Numeri alla mano, per il 2014 la stima è di una crescita media annua delle vendite estere pari al +6,9 percento. L’export dovrebbe così concorrere al 35,9 percento del turnover settoriale.

Per quanto riguarda l'import, per la moda junior c'è un ritorno alla crescita. Nel caso specifico, le importazioni sono stimate in aumento del +9,1 percento a confronto con il dato 2013.

La dinamica prevista per i flussi commerciali in entrata e in uscita dall’Italia porta a un aumento del deficit commerciale settoriale, che dovrebbe ammontare, stando alle stime di Smi, a 718 milioni di euro.

Secondo le previsioni, i consumi nazionali (consumi delle famiglie, dei consumi extra-familiari e delle scorte) dovrebbero archiviare il 2014 ancora in territorio negativo, in flessione del -2,7 percento.

Nei primi nove mesi del 2014 le vendite oltreconfine presentano una sostanziale stabilità rispetto ai livelli del 2013 (-0,2 percento) per poco meno di 102 mila euro. Nonostante il calo della Russia (-11,6 percento), l’export di comparto ha tenuto grazie a mercati come la Svizzera (+27 percento), la Spagna (+7,2 percento), il Regno Unito (+10,1 percento) e la Germania (+17,5 percento), nonché la stessa Francia (+3,6 percento) oppure gli Emirati Arabi (+18,7 percento).

Sempre con riferimento al solo abbigliamento bébé, l’import evidenzia, invece, un cambio di passo, tornando a mostrare un aumento, nella misura del +3,1 percento nei primi tre trimestri del 2014 rispetto al corrispondente periodo del 2013.

Focalizzando l’attenzione sul consumo di moda junior in Italia, i dati più aggiornati relativi al sell-out invernale si riferiscono alla stagione autunno inverno 2013-2014, che, secondo le rilevazioni effettuate da Sita Ricerca per conto di Smi, si è chiusa con un calo delle vendite a valore pari al -4, percento. Nello scorso autunno inverno la contrazione più forte del sell-out è stata rilevata per il segmento “bambina” (-5,4 percento), mentre sia il segmento “bambino” sia il “neonato” hanno mostrato un decremento rispettivamente del -3,7 percento e del -3,6 percento.

Sul fronte retail, l'abbigliamento junior vede confermata la leadership delle catene, che hanno di fatto raggiunto il 50 percento del mercato consumer nel periodo in esame, mentre il dettaglio indipendente è sceso ormai di tre punti al di sotto della soglia del 20 percento. Considerando l'autunno inverno 2010-2011, le catene coprivano il 41 percento del mercato, mentre l’indipendente il 25 percento e la grande distribuzione organizzata il 23 percento.

Vero e proprio boom quello registrato per le vendite online, in crescita del +120 percento.

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