Safilo: sciopero di 1700 lavoratori contro i licenziamenti
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La decisione di chiudere la storica fabbrica di occhiali è stata annunciata lo scorso 27 gennaio nel corso di un incontro fra le organizzazioni sindacali e l’amministratore delegato di Safilo Group Angelo Trocchia.
Rischiano il licenziamento circa 500 persone
In un comunicato stampa di fine gennaio, si legge che "in relazione all’analisi strategica in corso, vista l’evoluzione del portafoglio prodotto, il contesto economico, le dinamiche competitive nell'industry e una persistente sovracapacità produttiva, il consiglio di amministrazione di Safilo, nel ribadire l'importanza dei siti produttivi di Santa Maria di Sala e Bergamo, del centro logistico di Padova, e delle capacità creative del Gruppo, ha dato mandato al management di esplorare delle soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone, il cui contenuto si delineerà meglio nelle prossime settimane".
Nel 2022, le vendite nette preliminari di Safilo sono in crescita dell’11,1 per cento
Nel 2022, le vendite nette preliminari di Safilo si sono attestate a 1076,7 milioni di euro, in crescita dell’11,1 per cento a cambi correnti e del 4,2 per cento a cambi costanti rispetto ai 969,6 milioni di euro registrati nel 2021.
Per area geografica, nel 2022 l’Europa si è confermata il principale motore di crescita dell'azienda, con i più importanti mercati dell’area e il crescente business in Turchia e Polonia che hanno contribuito a un incremento dei ricavi del 12,3 per cento a cambi correnti, del 12 per cento a cambi costanti e del 16,1 per cento a livello di vendite organiche.
Nell’anno, si legge sempre nella nota di fine gennaio, il mercato nordamericano ha beneficiato del rafforzamento del dollaro sull’euro, chiudendo in progressione del 6,8 per cento a cambi correnti. L’andamento dei ricavi a cambi costanti invece, complessivamente in calo del 4,7 per cento, è risultato sostanzialmente stabile rispetto al 2021 a livello di vendite organiche (-0,3 per cento), a causa di una base di comparazione particolarmente sfidante, soprattutto nel secondo semestre.
Tornando allo sciopero di domani, arriveranno anche delegazioni sindacali da tutte le province venete, come ha spiegato Giampietro Marra, segretario provinciale Filctem-Cgil. La crisi dello stabilimento è cominciata nel dicembre 2019 quando vennero licenziate 500 unità dopo la perdita di licenze come Dior e Fendi, passate alla vicina Thélios gruppo nato nel 2017 da una joint venture tra Marcolin e Lvmh. Contemporaneamente venne chiuso lo stabilimento di Martignacco (Udine).
"Nei giorni scorsi abbiamo scritto al ministero del Made in Italy, ex Mise, per chiedere un incontro. Attendiamo una risposta. Non è pensabile che un gruppo con un fatturato da un miliardo e 100 milioni di utili arrivi a simili decisioni", ha sottolineato, parlando al Gazzettino, Marra.
Per cercare di salvare Safilo è stato costituito anche un Comitato di sorveglianza socio-istituzionale, presieduto da Padrin, che avrà il compito di monitore i vari passaggi delle trattative di un possibile salvataggio. La proprietà ha già dato mandato ad un advisor di valutare tutte le strade percorribili, tra cui una possibile cessione. La risposta è attesa per il 22 febbraio.
Fondato nel 1934 in Veneto, il Gruppo Safilo disegna, produce e distribuisce occhiali da sole, montature da vista, caschi, maschere e occhiali per l’outdoor. L'azienda conta filiali dirette in 40 Paesi e un network di oltre 50 partner in altri 70 Paesi.