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Saldi invernali in calo anche a febbraio

Scritto da Isabella Naef

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Febbraio ha registrato un risultato negativo (-4,6 per cento) Credits: Pexels, Artem Beliaikin
Dopo il calo del 4,5 per cento a gennaio rispetto allo stesso mese del 2023, anche il mese scorso ha fatto registrare un risultato negativo (-4,6 per cento), secondo il monitoraggio effettuato da Federazione moda Italia-Confcommercio.

Come riporta Confcommercio sul suo sito web, saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro.

Sempre stando al monitoraggio effettuato da Federazione Moda Italia-Confcommercio, il 49 per cento delle imprese ha registrato una diminuzione delle vendite, il 26 per cento una crescita e il 25 per cento una stabilità.

"Neanche i saldi di febbraio, con le percentuali di sconto più elevate, sono riusciti a invertire il trend dei consumi nel settore moda che registrano una flessione di 216 milioni di euro sull’obiettivo stimato di 4,8 miliardi. Pur in una situazione complicata, non dobbiamo cercare alibi. Siamo imprenditori e vogliamo lavorare, competere, continuare a garantire il mantenimento dei posti di lavoro e nuova occupazione, far crescere il prodotto interno lordo, rendere, con le nostre vetrine e le nostre luci, più attrattivi, belli e sicuri i nostri centri, le nostre vie e piazze. È fondamentale intervenire rapidamente e adottare strategie per rimanere competitivi sul mercato anche attraverso una formazione mirata”, ha sottolineato il Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione moda Italia - Confcommercio.

Come è emerso dall'indagine dell'Ufficio studi sulle città e demografia d'impresa, negli ultimi 10 anni la moda ha perso il 25,5 per cento dei negozi nei centri, vie e piazze.

"La sfida per il futuro è coinvolgere istituzioni, fornitori e negozi retail in un progetto di filiera. Abbiamo così avanzato le nostre proposte per una detrazione d’imposta sulla dichiarazione dei redditi sull’acquisto di prodotti di moda made in Italy e sostenibili; un bonus moda per incentivare la consegna di un prodotto usato nei negozi di prossimità per l’acquisto di un prodotto nuovo; l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali condizionata all’obbligo di una congrua riduzione dei canoni di affitto a seguito di specifico accordo tra locatore e conduttore; un sostegno al passaggio generazionale nei negozi di moda; l’inserimento dei negozi e botteghe storici della moda nell’albo delle imprese culturali e creative", ha aggiunto Felloni.

Confcommercio
federmoda italia