Salvatore Ferragamo archivia i primi sei mesi del 2025 con ricavi in calo del 9,4%
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Ricavi pari a 474 milioni di euro (-9,4% rispetto ai 523 milioni di euro del primo semestre 2024, -7,1% a tassi di cambio costanti) per Salvatore Ferragamo nei primi sei mesi dell'anno. Il consiglio di amministrazione di Salvatore Ferragamo spa, società a capo del Gruppo Salvatore Ferragamo, si è riunito oggi, 31 luglio, sotto la presidenza di Leonardo Ferragamo.
Il risultato dei ricavi complessivi è stato penalizzato dal canale wholesale che ha riportato ricavi pari a 105 milioni di euro (-17,9% rispetto ai 128 milioni di euro del primo semestre 2024, -14,0% a tassi di cambio costanti), mentre il canale distributivo direct to consumer ha riportato ricavi pari a 357 milioni di euro (-6,5% rispetto ai 382 milioni di euro del primo semestre 2024, -5,0% a tassi di cambio costanti).
Il margine lordo ammonta a 321 milioni di euro (-15% rispetto ai 377 milioni di euro del primo semestre 2024), con un’incidenza sui ricavi del 67,7% (rispetto al 72,1% del primo semestre 2024); l'Ebitda a 73 milioni di euro (-38,1% rispetto ai 117 milioni di euro del primo semestre 2024).
Il risultato operativo (Ebit) adjusted è negativo per 3 milioni di euro (rispetto ai 28 milioni di euro positivi del primo semestre 2024).
L'utile netto del periodo adjusted è negativo per 16 milioni di euro (rispetto ai 6 milioni di euro positivi del primo semestre 2024).
"Dal secondo trimestre, caratterizzato da un contesto dei consumi molto sfidante e deteriorato, in particolare nell’area Asia Pacifico, e da uno scenario wholesale negativo, abbiamo avviato un’approfondita analisi del nostro posizionamento di brand, con l’obiettivo di garantire piena coerenza e allineamento tra stile, prodotto, comunicazione e canali di distribuzione. Ciò ha portato all’identificazione delle principali priorità di business e alla definizione di un piano d’azione mirato", ha sottolineato il management attraverso una nota.
L'azienda sta lavorando su un’estetica riconoscibile, valorizzando i simboli e codici di heritage
"Abbiamo già iniziato a implementare cambiamenti tangibili e siamo fiduciosi che questi interventi si dimostreranno sempre più efficaci da qui a fine anno e ancor di più nel 2026", ha aggiunto la dirigenza di Salvatore Ferragamo.
Per quanto riguarda l'offerta prodotto, l'azienda sta lavorando su un’estetica riconoscibile, valorizzando i simboli e codici di heritage. Il focus si concentrerà sul core business delle scarpe e della pelletteria, potenziando la desiderabilità attraverso artigianalità e creatività. L’obiettivo è di offrire un assortimento globale, calibrato alle specificità geografiche, in sintonia con le aspettative dei clienti, attraverso una struttura di collezione più efficiente, caratterizzata da una maggiore profondità, un minor numero di referenze e un’ottimizzazione dell’architettura dei prezzi
"Per raggiungere questi obiettivi, rafforzeremo la categoria delle calzature femminili, elevando la nostra iconica linea Vara, aggiornata con un twist contemporaneo, valorizzando il nostro nuovo pilastro Zina, e garantendo un ventaglio completo di funzioni d’uso, dalle décolleté alle ballerine, fino ai mocassini", ha specificato il management.
"Massimizzeremo l’assortimento delle calzature uomo ampliando l’offerta continuativa e introducendo nuove collezioni stagionali nelle principali categorie, come mocassini, sneaker e driver, continuando a sostenere il nostro segmento distintivo formale, trainato dall’iconica linea Tramezza, ed esplorando nuove opportunità di crescita", si legge nel comunicato. Al via anche una ottimizzazione della rete di negozi, con il piano di rinnovamento anche con azioni mirate e a costi contenuti e un visual merchandising accattivante.
Le singole aree geografiche
L’area Emea, nel primo semestre 2025, ha registrato un calo delle vendite nette del 7,8% (-8,6% a tassi di cambio costanti), rispetto al primo semestre 2024, con il risultato positivo del canale direct to consumer penalizzato dall’andamento negativo del canale wholesale.
L’area del Nord America ha registrato, nel primo semestre 2025, un calo delle vendite nette pari al 3,9% (-1,4% a tassi di cambio costanti1), rispetto allo stesso periodo del 2024, con l’andamento del canale direct to consumer in linea con l’anno scorso grazie alla performance positiva del canale primario. Nel secondo trimestre 2025, l’andamento positivo del direct to consumer, in leggera accelerazione rispetto al primo trimestre 2025, è stato penalizzato dall’andamento negativo del business wholesale, che ha portato ad un calo delle vendite nette totali del 3,3% a tassi di cambio costanti1, rispetto al secondo trimestre 2024.
L’area del Centro e Sud America ha registrato, nel primo semestre 2025, vendite nette in aumento dell’ 11,6% a tassi di cambio costanti e in calo del 3,5% a tassi di cambio correnti, rispetto allo stesso periodo del 2024, penalizzate dall’andamento delle valute. Il canale direct to consumer ha registrato un aumento a doppia cifra a tassi di cambio costanti, mentre il canale wholesale un calo low single-digit.
L’area Asia Pacifico ha registrato nel primo semestre 2025 vendite nette in calo del 18,5% (-16,3% a tassi di cambio costanti1), rispetto al primo semestre 2024, a causa del perdurare di un contesto di consumi particolarmente debole che ha significativamente impattato il traffico.
Il mercato giapponese nel primo semestre 2025 ha riportato un calo delle vendite nette del 3,5% (-4,9% a tassi di cambio costanti) rispetto al primo semestre 2024, a causa del deterioramento avvenuto nel secondo trimestre (-12,6% a tassi di cambio costanti1 rispetto al secondo trimestre 2024), dovuto soprattutto alla più difficile base di confronto e minori acquisti da parte dei turisti cinesi.