Salvatore Ferragamo: ricavi a +10 per cento nel FY 2022
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L'utile netto è stato di 65 milioni di euro (-19,5 per cento rispetto agli 81 milioni di euro dell’esercizio 2021).
Proposta la distribuzione di un dividendo pari a 0,28 euro per azione
"Nel 2022 abbiamo definito il nuovo piano aziendale e ne abbiamo iniziato l’implementazione, con ottimi progressi nelle attività strategiche. Abbiamo inoltre dato priorità alla qualità delle vendite ed aumentato significativamente gli investimenti nel marketing e nella comunicazione. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, sostenuti dai primi riscontri molto positivi sulla collezione primavera-estate '23, nei nostri negozi da febbraio, così come dal successo riscosso dalla recente sfilata autunno-inverno '23", ha sottolineato Marco Gobbetti, amministratore delegato e direttore generale di Salvatore Ferragamo spa.
Il canale distributivo retail ha registrato, al 31 dicembre 2022, vendite nette in aumento dell'11,3 per cento (+4,7 per cento a tassi di cambio costanti) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il canale wholesale ha riportato, al 31 dicembre 2022, vendite nette in aumento del 13,6 per cento (+6,3 per cento a tassi di cambio costanti) rispetto allo stesso periodo del 2021.
Vendite nette per area geografica
L’area Asia Pacifico ha registrato vendite nette in calo del 4,7 per cento, rispetto all’esercizio 2021. Il rallentamento, precisa il management in una nota è principalmente dovuto agli effetti derivanti dalla ripresa della pandemia Covid-19, in particolare in Cina.
Il mercato giapponese nell’esercizio 2022 ha riportato un aumento delle vendite nette dell'11,9 per cento, rispetto all’esercizio 2021.
L’area Emea ha registrato un aumento delle vendite nette del 24,7 per cento, rispetto all’anno precedente. L’area del Nord America ha registrato, nel corso dell’esercizio 2022, un aumento delle vendite nette pari al 22,3 per cento, rispetto all’esercizio 2021.
L’area del Centro e Sud America ha registrato nell’esercizio 2022 un aumento delle vendite nette del 29,7 per cento (+14,7 per cento a tassi di cambio costanti), rispetto all’esercizio 2021.