Save the Duck archivia il 2022 con un fatturato di oltre 60 milioni

Save the Duck, cui fanno capo i marchi Save the Duck, Pro-Tech e Ganesh, ha archiviato il 2022 con un fatturato di oltre 60 milioni di euro, in crescita del 28 per cento rispetto al 2021. L'azienda ha integrato, per la prima volta, il bilancio finanziario e il report di sostenibilità in un unico documento che mette in luce l’impatto generato sulle dimensioni della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

La società, che quest’anno ha ottenuto il rinnovo della certificazione B Corp con un punteggio pari a 108,4, posizionandosi come miglior performer nel settore abbigliamento in Italia, ha quindi deciso di precedere la normativa che, partire dal primo gennaio 2026, prevede l'obbligo di rendicontazione non finanziaria anche per le piccole e medie imprese.

"Il significativo impegno nel perseguire alti standard ambientali che è nel Dna di Save the Duck trova riscontro nei risultati raggiunti dall’azienda in materia. A sottolineare gli sforzi messi in atto per la lotta contro il cambiamento climatico, l’azienda ha registrato infatti una riduzione del 100 per cento rispetto al 2021 delle emissioni calcolate con il metodo “market-based” di Scope 2, grazie alla quota di elettricità da fonti rinnovabili certificate (100 per cento) acquistata durante l’anno. Di pari passo con i principi di circolarità, inoltre, l’azienda ha registrato un aumento del numero di capi realizzati con materiali riciclati per un valore pari al 30 per cento del fatturato", si legge nel bilancio integrato.

“Il 2022 ha segnato un traguardo importante per Save the Duck: 10 anni di sfide, successi e impegno. Questo anniversario ha rappresentato un momento di riflessione sulla strada percorsa finora, ma anche un'occasione per valutare i passi che vogliamo compiere e gli obiettivi che vogliamo raggiungere prossimamente”, ha affermato Nicolas Bargi, ceo e fondatore dell'azienda.