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Save the Duck: l'80 per cento passa a Reinold Geiger e ad André Hoffmann

Scritto da Isabella Naef

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Courtesy of Save the Duck
Save The Duck, marchio di piumini animal free che ha festeggiato quest'anno i suoi primi dieci anni, annuncia oggi l’ingresso di Reinold Geiger e André Hoffmann, rispettivamente presidente esecutivo e ceo del multinational beauty group l’Occitane International sa, come azionisti di maggioranza con una quota dell'80 per cento.

Nicolas Bargi, founder e ceo dell’azienda, manterrà la guida dell'azienda

Nel dettaglio, come spiega l'azienda attraverso una nota, ad acquisire la maggioranza, pari all'80 per cento, da Progressio Sgr e dagli altri soci di minoranza, sono stati due imprenditori-manager: Geiger e Hoffmann, già presenti nel capitale di Save The Duck con una quota di minoranza. I due manager entrano a titolo personale attraverso veicoli di investimento da loro controllati, ossia Société D’Investissements Cime S.A. e Anatra Investments Limited. Confermato al vertice Bargi, terza generazione di imprenditori nel settore tessile attraverso l’azienda di famiglia Forest srl.

Il restante 20 per cento della società rimane in mano a Bargi

"Sia io, sia Reinold Geiger siamo lieti di collaborare con Nicolas Bargi e il suo team per portare Save The Duck al successivo livello di crescita su scala internazionale. L'impegno di Save The Duck per la sostenibilità, riflesso nel raggiungimento dello status di B-Corp, è stato un fattore chiave nella nostra decisione di investire nell’azienda", ha commentato André Hoffmann. "Ci teniamo inoltre a ringraziare in particolare il team di Progressio Sgr, guidato da Filippo Gaggini, Angelo Piero La Runa e Massimo Dan, per la collaborazione e l’immenso supporto garantito in questi anni al management di Save The Duck".

"Proprio sotto la guida di Progressio Sgr Save The Duck ha raddoppiato il fatturato. Ora tocca a noi raccogliere la sfida. Il focus è e sarà la sostenibilità, come già avviene per tutti i nostri investimenti in ambito Esg", ha aggiunto Reinold Geiger.

L’azienda del "papero che fischietta" ha archiviato il 2021 con ricavi consolidati a quota 47,3 milioni di euro e per il 2022 punta a superare i 64 milioni con un margine atteso del 20 per cento. "Save The Duck dimostra che la scelta di essere sostenibili paga", ha sottolineato Nicolas Bargi, che ha ideato il brand nel 2011 partendo dalle sue stesse convinzioni etiche. "Siamo estremamente felici che due imprenditori-manager di comprovato successo, come André Hoffmann e Reinold Geiger, che condividono con noi gli stessi valori, abbiano deciso di investire ulteriormente in Save The Duck e delineare insieme un percorso che favorisca la crescita su scala mondiale. Il loro ruolo attivo nella struttura societaria per altro garantisce continuità all’intero universo Save The Duck: fornitori, collaboratori e partner commerciali. E in operazioni di tale portata non è mai scontato che ciò avvenga".

Al momento l’azienda, la cui quota export supera il 60 per cento, è presente in 42 Paesi, con in testa Germania e Stati Uniti, attraverso un network di negozi wholesale.

Nell’operazione Progressio Sgr e Nicolas Bargi sono stati assistiti da Mediobanca in qualità di financial advisor; da Linklaters per gli aspetti legali; da Ey per gli aspetti contabili e dallo Studio Russo De Rosa Associati per gli aspetti fiscali e di gestione del piano di incentivazione. Geiger e Hoffmann sono stati invece affiancati da Skadden, Arps, Slate, Meagher and Flom Llp e dallo Studio Gattai Minoli Partners per la parte legale.

Nicolas Bargi, courtesy of Save the Duck
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