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Sburlati (Confindustria Moda) sui dazi: bisogna spingere sul nearshoring

Scritto da Isabella Naef

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Donald J. Trump il 2 aprile scorso alla Casa Blanca, Washington Credits: The White House.

Borse in difficoltà dopo l'annuncio di Trump relativamente ai dai al 30% dal primo agosto per Ue e Messico. Milano è debole, in scia alle altre Borse di Eurolandia.

Ieri, attraverso una nota, Luca Sburlati, presidente Confindustria Moda, ha sottolineato che “i dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano una minaccia seria per l’industria italiana della moda, già colpita da tariffe elevate sui prodotti. Un ulteriore aumento metterebbe in difficoltà l’intera filiera, dai materiali alla produzione e distribuzione, con effetti globali sui costi e sui consumi sia diretti che indiretti".

Per Sburlati, però, questa sfida può diventare anche un’opportunità per rafforzare filiere innovative e sostenibili e per spingere sul nearshoring, ricostruendo produzioni più vicine in Italia e nel Mediterraneo e creando nuovi legami commerciali come quello con il Mercosur.

"Condividiamo pienamente quanto affermato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, sulla necessità di mantenere la calma e i nervi saldi. Ora serve un’azione decisa: l’Europa deve muoversi unita, e l’Italia dotarsi finalmente di una politica industriale chiara per difendere il primato del made in Italy", ha aggiunto Sburlati.

"Ricordiamo che nel 2024 il settore tessile e abbigliamento ha esportato verso gli Stati Uniti beni tessili e di abbigliamento per oltre 2,75 miliardi di euro. È il terzo mercato di sbocco per l’export del comparto", ha concluso Sburlati.

Luca Sburlati, ceo del Gruppo Pattern e presidente di Confindustria Moda Credits: Gruppo Pattern
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