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Scelte sostenibili: l'abbigliamento usato ha le percentuali più alte

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Ivan Samkov
Il 51 per cento delle personee crede che il prezzo dei prodotti più sostenibili sia troppo alto e il 42 per cento reputa l’offerta di prodotti green limitata o inadeguata. Queste alcune delle evidenze emerse nel corso di un'indagine di Altroconsumo. L'associazione di consumatori e utenti cui aderiscono circa 318mila soci, ha condotto un’inchiesta sul grado di sostenibilità nella quotidianità degli italiani, misurando i dati che riguardano dagli acquisti ai comportamenti domestici su un campione di oltre 1.200 cittadini durante il mese di giugno 2022.

L’indagine fa parte delle iniziative legate al progetto Resss (Rendiamo semplici le scelte più sostenibili), finanziato dal Mise, Legge 388/2000 - anno 2021, finalizzato ad accompagnare i consumatori nella transizione verso un’economia circolare.

Il 51 per cento delle personee crede che il prezzo dei prodotti più sostenibili sia troppo alto

Dall’inchiesta, come anticipato, emerge che una persona su due considera il prezzo degli articoli più sostenibili troppo elevato. Il denaro rappresenta certamente una possibile barriera al vivere sostenibile, ma non è detto che debba essere necessariamente così vincolante. Per molti cittadini c’è ancora una barriera culturale da superare, per cui parole come condivisione, riparato o ricondizionato suonano stonate, e questo pregiudizio porta a stare alla larga da un’ampia offerta di servizi consolidati che il mercato offre da tempo.

In questo contesto, la modalità alternativa all’acquisto più diffusa risulta il prestito, al contrario del noleggio, ancora poco diffuso: solo il 24 per cento degli intervistati afferma di aver noleggiato un articolo almeno una volta al posto di comprarlo. Il 16 per cento ha fatto ricorso, almeno una volta, al noleggio di un veicolo per trasportare un mobile o un grande elettrodomestico. Una percentuale minore (3 per cento), dichiara di aver noleggiato altre categorie di prodotti, quali abiti, accessori, attrezzi e utensili. Più diffuso, invece, l’utilizzo dell’usato: il 70 per cento dei rispondenti afferma di aver venduto o acquistato almeno un prodotto di seconda mano tra quelli delle categorie considerate dall’indagine (grandi elettrodomestici, prodotti hi-tech, abbigliamento, mobili).

Più nel dettaglio, la percentuale di coloro che hanno acquistato (tralasciando chi ha venduto) si aggira attorno al 56 per cento. Sono soprattutto l’abbigliamento e il mobilio, a registrare le percentuali più elevate, rispettivamente il 38 per cento e il 31 per cento, acquisti fatti perlopiù nei mercatini dell’usato. I canali di acquisto dell’usato dipendono in parte dalla categoria di prodotto, per esempio, oltre un terzo di coloro con esperienza di acquisti di seconda mano compra articoli hi-tech su siti e app specializzati in vendite di seconda mano, mentre il 30 per cento si serve di distributori di prodotti ricondizionati, ma in tanti si rivolgono anche ad amici e parenti.

Un’altra strategia per risparmiare e allungare la vita di un bene è la riparazione. La maggior parte degli intervistati risulta informato su questo: il 70 per cento sa che le istruzioni per manutenzione e riparazione devono essere messe a disposizione, il 60 per cento sa di avere diritto di poter acquistare eventuali pezzi di ricambio. Nonostante ciò, quasi la metà del campione dichiara di non essere al corrente dei propri diritti a riguardo.

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