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Settore calzaturiero: export in aumento nei nove mesi

Scritto da FashionUnited

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L’export del settore calzaturiero, tra gennaio e agosto, ha superato i 6,2 miliardi di euro (+2,2 percento). Sono risultati stabili i mercati Ue e prosegue la risalita della Russia, mentre frena il Far East e si confermano deboli i consumi interni.

I dati emergono dall’ultima rilevazione di Assocalzaturifici relativa ai primi nove mesi del 2017.

L’attivo del saldo commerciale settoriale si è attestato nei primi otto mesi a 2,97 miliardi di euro

Il comparto continua a mostrare segni moderatamente positivi in tutti i principali indicatori, a cominciare dalla produzione, cresciuta in media dello 0,7 percento in volume e del 2,1 percento in valore tra le aziende del campione, ma la piena ripartenza deve ancora palesarsi, soprattutto dopo un terzo trimestre connotato da livelli di attività senza variazioni significative, dal rallentamento delle esportazioni e da consumi interni nuovamente al palo.

“Ci avviamo alla chiusura di un anno in cui, dopo un lungo periodo insoddisfacente, iniziano a manifestarsi primi timidi segnali di inversione del ciclo. Ma non possiamo cedere a facili entusiasmi: la ripresa, già rilevata in altri settori produttivi nazionali, non è per noi ancora in corso, sebbene le indicazioni confortanti che ricaviamo dai dati dei primi nove mesi ci facciano sperare che la strada imboccata sia quella giusta. Tante sono ancora le imprese in difficoltà”, ha detto Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici.

Nel dettaglio, come anticipato, a sostenere il settore è ancora una volta l’export che, secondo le cifre ufficiali Istat ferme ai primi otto mesi, ha evidenziato incrementi del 2,2 percento in valore e dell’1,4 percento in quantità rispetto all’analogo periodo del 2016. Tra i mercati Ue (+1 percento in valore e +0,2 percento in volume nel complesso) prosegue il lieve recupero della Francia (+0,8 percento in quantità) ma arretra ancora la Germania, che presenta una flessione del 2,9 percento (nonostante un +0,6 percento in valore).

Fuori dai confini comunitari invece (+4,4 percento in quantità e +3,6 percento in valore globalmente) è in ripartenza la Russia (+28,3 percento in volume e +18,4 percento in valore).

Migliora, ma solamente in volume, la domanda degli Usa, che registrano incrementi superiori al 6 percento, mentre cala il Canada (-5,4 percento in quantità), un dato però antecedente l’entrata in vigore provvisoria dell’accordo di libero scambio Ceta, avvenuta a fine settembre. Recuperano progressivamente le vendite in Medio Oriente (+3,2 percento in quantità), ma seguita a rallentare il Far East (-6,8 percento in volume e -4 percento in valore nell’insieme), dove gli aumenti di Corea del Sud (+7,6 percento in quantità) e Cina (+5,5 percento, pur con un -1,7 percebto in valore) non sono bastati a compensare gli andamenti negativi di Giappone e Hong Kong, che mostrano entrambi flessioni vicine al 12 percento in volume.

Il 2017, ha spiegato il management di Assocalzaturifici in una nota, è stato un anno caratterizzato anche dal raffreddamento nei prezzi delle esportazioni: dopo la crescita sostenuta degli anni scorsi, nei primi otto mesi dell’anno si registra in media un timido +0,8 percento, con una contrazione non trascurabile in Russia (pari a -7,8 percento) e trend al ribasso o conservativi in molti altri importanti mercati (europei e non).

Grazie al consolidamento dell’export e alla concomitante frenata dell’import (sceso del -1,6 percento in valore e del -3,3 percento in quantità, con un parziale recupero nel bimestre estivo), l’attivo del saldo commerciale settoriale si è attestato nei primi otto mesi a 2,97 miliardi di euro (+6,8 percento), confermando il contributo positivo rilevante che il calzaturiero apporta da sempre alla bilancia commerciale nazionale.

Nei primi nove mesi del 2017, le famiglie italiane hanno segnato +0,4 percento in valore e -0,3 percento in quantità, a fronte di un aumento del prezzo medio pari allo 0,7 percento. Unico comparto in risalita quello delle “calzature sportive e sneaker”, che ha evidenziato un incremento nella spesa di poco superiore al 4 percento (con un +3,3 percento in volume).

Per quanto riguarda il fronte occupazionale e la demografia delle imprese: il numero di calzaturifici attivi a fine settembre 2017 risulta in calo di 99 unità (-2 percento) rispetto a dicembre 2016. Il numero di addetti ha presentato un saldo positivo di 279 occupati sul consuntivo 2016, pari a un +0,4 percento, anche se il terzo trimestre ha visto interrompersi il recupero delle prime due frazioni.

Foto: Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici
annarita pilotti
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