Si rafforza la presenza dei marchi del lusso a Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi
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I marchi italiani hanno più alta presenza di ecommerce in Paesi importanti come Turchia e India rispetto alla media del panel internazionale, mentre sono in ritardo nei grandi mercati asiatici come Cina, Giappone, Corea.
Il presidio online dei grandi fashion brand aumenta in maniera sensibile anche in Messico (+21 per cento)
Questa una delle principali evidenze che emergono dalla Digital competitive map 2023, lo studio realizzato da Contactlab, società del Gruppo TeamSystem, che fotografa e analizza i trend digitali dei brand del lusso italiani ed esteri su scala mondiale.
TeamSystem, tech company italiana attiva nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti.
Dall’analisi emerge che, rispetto al 2022, i grandi marchi internazionali hanno scelto di investire per estendere il propri shop online soprattutto in Paesi di grande rilevanza strategica in estremo oriente come Singapore (dove un 20 per cento in più dei brand del panel ha avviato un suo ecommerce diretto), Hong Kong (+17 per cento), Taiwan (+15 per cento), ma anche nei più importanti centri del medio-oriente come Arabia Saudita (+19 per cento), Emirati Arabi Uniti (+14 per cento), Qatar (+12 per cento) e Kuwait (+12 per cento). Il presidio online dei grandi fashion brand aumenta in maniera sensibile anche in altri continenti, specialmente in Messico (+21 per cento) e in Australia (+9 per cento), Brasile (+9 per cento) e Polonia (+9 per cento).
Per quanto riguarda i marchi del made in Italy, mostrano una presenza importante, rispetto ai competitor internazionali, in Polonia (dove il 94 per cento dei brand italiani è presente con ecommerce diretto, contro l’85 per cento della media) e in Turchia (56 per cento contro 38 per cento) complice la vicinanza geografica di questi mercati, ma anche in Sud Africa (52 per cento contro 35 per cento), in Nuova Zelanda (58 per cento contro il 41 per cento) e, con un presidio doppio rispetto alla media, in India (50 per cento contro 24 per cento) e in Indonesia (42 per cento rispetto al 21 per cento). Il panel italiano è invece meno attivo rispetto ai competitor internazionali in Cina (67 per cento rispetto al 91 per cento), in Giappone (88 per cento rispetto 97 per cento) e in Corea del Sud (77 per centi contro il 91 per centi).
Prosegue inoltre il percorso verso il raggiungimento dell’omnicanalità, con l’aumento dei servizi cross canale offerti dai siti web dei grandi marchi del Fashion e luxury, su cui è sempre più facile trovare la possibilità di fare o personalizzare un ordine da pagare e ritirare in store (sul 91 per cento dei siti, contro il 79 per cento del 2022), prenotare un appuntamento in negozio (88 per cento contro l'84 per cento), comprare direttamente online ma con il ritiro in negozio (74 per cento rispetto al 68 per cento), restituire un oggetto acquistato online in store (71 per cento rispetto al 47 per cento) e molto altro ancora.