Strategie in tempi di coronavirus: dal reshoring al potenziamento del web
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L'impatto del coronavirus sull'economia preoccupa gli imprenditori, tutte le principali associazioni, e il Governo, che sta studiando misure ad hoc per limitare i danni.
Un appello arriva anche da Gimmi Baldinini, a capo del marchio di calzature di lusso made in Italy. che vede opportunità per l'Italia dallo stop della manifattura in Cina per il coronavirus, con un aumento del reshoring nei confini nazionali e la conseguente apertura di fabbriche a patto, però, che il Governo dia una mano alle aziende.
Gimmi Baldinini: "il Governo dovrebbe fornire rapidamente un aiuto concreto agli imprenditori, che vengono lasciati soli da anni"
“Tranne che per alcuni prodotti di altissima gamma, l'Italia non è più un paese dove produrre. O meglio, forse potrebbe ancora esserlo se il Governo fornisse rapidamente un aiuto concreto agli imprenditori, che, invece, vengono lasciati soli da anni. Il nostro Paese ha fantasia e creatività uniche al mondo, ma soprattutto in ambito di moda sportiva e casual non ci sono più le condizioni per realizzare calzature, accessori e abbigliamento", ha detto, in una nota, Gimmi Baldinini.
" I paesi esteri, invece, hanno un know-how frutto anche di insegnamenti che nel tempo abbiamo noi stessi fornito e oggi hanno una manifattura per quei prodotti molto superiore alla nostra. Gli altri non stanno di certo a guardare. Lo dico molto chiaramente: in questo modo scomparirà una bella fetta di made in Italy, che non vuol dire solo produzioni superlusso. La prima soluzione per provare ad arginare il problema? Le aziende non devono pagare le tasse che pagano", ha sottolineato l'imprenditore.
Baldinini, si rivolge in primis alle Istituzioni, al mondo politico e a tutte le persone che hanno a cuore il bene del Paese, alla luce dell'attuale congiuntura.
Altri suggerimenti utili alle griffe per affrontare l'emergenza coronavirus. “L’esperienza cinese", ha evidenziato Federico Capeci, ceo Italia, Grecia e Israele, insights division, di Kantar, in una nota "ci offre ottimi spunti per valutare come i consumatori hanno reagito all’emergenza, come stanno modificando i propri comportamenti, i propri acquisti o le fruizioni media. La Cina è in situazione di emergenza ormai da quasi due mesi e questo ci permette di analizzare le possibili evoluzioni, anche in Europa, naturalmente con le debite distinzioni".
La società di data management e consluenza sottolinea che uno studio effettuato in Cina e in altri 6 Paesi in Asia, l’ascolto del consumatore e l'analisi sull’impatto del virus sui diversi settori merceologici, hanno evidenziato elementi di cambiamento e implicazioni di lungo termine, che le marche devono attentamente considerare, in questa situazione di emergenza.
In questo frangente il digitale assume una forte rilevanza, in termini di comunicazione, di canale di acquisto, di innovazione di prodotto e servizio, abilitando opportunità che magari fino a prima dell’emergenza le aziende non avrebbero considerato nella versione digitale. Va da sè che ottimizzare l'esperienza online, creare desiderio e relazione online diventa vitale.
Foto: Baldinini, dall'ufficio stampa