• Home
  • News
  • Business
  • Strategie post Covid 19 tra investimenti digitali e smart tagging

Strategie post Covid 19 tra investimenti digitali e smart tagging

Scritto da Isabella Naef

loading...

Scroll down to read more
Business

Le aziende della moda rispondono all’incertezza economica legata all’emergenza Covid-19 prevedendo una crescita degli investimenti digitali (il 55 per cento delle aziende dichiara un aumento nei prossimi tre anni) e per il il 17 per cento delle imprese il tasso di crescita di questi investimenti aumenterà più di 10 punti percentuali rispetto a quelli attualmente sostenuti.

Si tratta di investimenti che hanno due protagonisti assoluti: il consumatore e il prodotto. Queste alcune delle tendenze del mercato emerse da una ricerca svolta da Sda Bocconi con il patrocinio di Confindustria moda, in collaborazione con Certilogo, la piattaforma globale che verifica istantaneamente l’autenticità dei prodotti, e BeSight.

Tra gli obiettivi delle aziende quella di proporre una customer experience nuova e differenziante, ma anche la raccolta, gestione e analisi dei dati interni ed esterni per scopi di controllo e di decisione/previsione e l'aumento della qualità e della velocità dei processi core business.

Dallo studio emerge l’esigenza di migliorare la customer experience; con questo s’intende anche stimolare l’engagement e aumentare la fedeltà al marchio (79 per cento)

La ricerca il cui titolo è "La resilienza digitale nel settore Fashion-Luxury: tecnologie, trend e strategie per le sfide future delle imprese del settore in Italia”, è stata condotta tra settembre e ottobre 2020 su un campione di 101 aziende del settore in Italia.

Come sottolineato, dallo studio emerge l’esigenza di migliorare la customer experience; con questo s’intende anche stimolare l’engagement e aumentare la fedeltà al marchio (79 per cento), sviluppare e migliorare l’ecommerce attraverso la customizzazione, la creazione di community, migliorare le interfacce di shopping e la logistica (75 per cento), approfondire la conoscenza dei propri clienti (75 per cento).

Il prodotto, infatti, sta diventando un canale di comunicazione attraverso cui erogare esperienze e servizi, raccogliendo informazioni utili a conoscere meglio i clienti finali.

Le tecnologie di smart tagging, dispositivi hardware integrati con il prodotto che consentono di accedere a esperienze digitali tramite smartphone, possono migliorare l’esperienza d’acquisto, e sono utili sia per la gestione di processi interni di produzione e logistica, sia per aprire un canale di comunicazione diretto con i consumatori.

Secondo quanto emerge dalla ricerca, pionieri nell’uso di questi sistemi sono i marchi del fashion e del lusso e di abbigliamento e articoli sportivi. Nel dettaglio, il 59 per cento delle aziende italiane ha già adottato questa tecnologia e ben il 36 per cento ha implementato una soluzione di smart tagging aperta al consumatore: questa soluzione è utilizzata principalmente per confermare l’autenticità del prodotto (nel 63 per cento dei casi). Il 23 per cento delle aziende ha scelto soluzioni di smart tagging non accessibili al consumatore, avendo la tracciabilità di filiera come unico obiettivo.

Lo studio evidenzia, invece, una frenata sull’adozione della tecnologia Blockchain, rilevante solo per il 23 per cento dei rispondenti. L’83 per cento delle aziende intervistate dichiara poco o per niente probabile che siano stanziati investimenti in questa tecnologia che non sembra essere ritenuta pilastro fondamentale della digital transformation nel settore fashion.

Foto: Certilogo, dall'ufficio stampa

Certilogo
Confindustria Moda
Coronavirus
sda bocconi